Pensate a qualcosa peggiore di un finale a tarallucci e vino, una specie di ammazza caffè della coerenza. Ci avete scritto in tanti, domandando che fine avesse fatto l’ordinanza fasulla per l’occupazione del posto riservato agli elettori del PD il giorno delle primarie del 30 aprile scorso. Sì, perché quello era, seppure il popolo piddino continua a ribadire che a quella memorabile espressione di democrazia partecipata e a pagamento, poteva aderire chiunque.

Resta il fatto che di mezzo c’è quella benedetta ordinanza pubblicata a nome del Sindaco di Palo, senza che il primo cittadino ne sapesse nulla. Talmente la disconosceva, che ai nostri microfoni la dottoressa Zaccheo annunciò la possibilità di un eventuale ricorso alla Procura per arrivare alla verità. Per il momento non sono stati neppure nominati i membri della Commissione d’inchiesta, figuriamoci il ricorso ai giudici.

Niente Commissione e forse non ci sarà neppure in occasione del prossimo Consiglio comunale del 27 giugno, perché l’inesperta Amministrazione ha fatto l’ennesimo scivolone, che ha tentato di superare a piè pari con un escamotage. Il presidente del Consiglio comunale ha provato a cavarsela chiedendo ai capigruppo di nominare i comonenti in una recente riunione. Gli è stato risposto picche, perché questo è un caso politico, non solo di superficialità o distrazione.

Intanto, al netto del procedimento disciplinare in corso, il comandante dei Vigili Urbani di Palo del Colle s’è preso tutte le colpe e non smette di dirlo. Lo ha fatto anche con noi. Il maggiore metterà a verbale ciò che ha detto a chiunque, oppure per evitare il provvedimento disciplinare farà il nome del presunto politico che gli ha chiesto di pubblicare l’ordinanza facenfogli credere che il Sindaco ne fosse a conoscenza? Non fosse stato fatto il grossolano errore di non dare seguito all’ordine del giorno dell’opposizione nell’ultimo Consiglio comunale, questa storia sarebbe già decotta, invece rischiamo di trascinarcela fin sotto l’ombrellone. In ogni caso si tratta di una faccenda nata male e gestita peggio.