A leggere ciò che scrive su facebook uno dei dirigenti del Calcio Palo, Vito Ameruoso, che tuttavia non fa esplicitamente il mio nome, sarei il giornalista amico e compiacente utilizzato da chissà chi per seminare zizzania e screditare la società sportiva che ha portato la squadra in seconda categoria. Non c’è possibilità d’errore sull’identità del compiacente, essendo stato l’unico a riportare alcuni particolari del dissidio interno alla società.

Uno scontro duro che, come sostiene lo stesso Ameruoso in quel post, lo ha portato a litigare con la moglie, sulla carta presidente della società, ma evidentemente con vedute diverse dalle sue. Sto ancora aspettando il comunicato di smentita ai nostri articoli proprio perché non poteva essere firmato da tutti i dirigenti e inviato col logo della compagine. Peccato che Ameruoso, io i nomi li faccio, stando a ciò che dice non riveli il nome di chi ha permesso l’iscrizione del Palo allo scorso campionato di terza categoria, giocato su un campo non omologato a detta della distratta Lega Nazionale Dilettanti alla vigilia della finale. Parliamo dell’assessore Vito Antonio Savino al quale, senza averne, abbiamo chiesto conferma di quanto era stato riferito.

Il gol più bello lo ha segnato proprio il “superassessore”, come lo chiamano a Palazzo San Domenico, indipendentemente dalle medaglie che ognuno adesso si mette sul petto. A confermare che l’amministratore pubblico, a titolo personale sia chiaro, abbia in parte prestato, in altra parte regalato dei soldi ad Ameruoso e soci, è stato lo stesso Ameruoso durante un incontro privato. Incontro avvenuto alla presenza di altre persone, compresi Nicola Liso e Michele Caputi, quest’ultimo definito da Liso il vero presidente del Calcio Palo. Si tratta dell’uomo che con i soldi sborsati a dicembre ha permesso di guardare con serenità alla fine del campionato della squadra in cui milita il figlio.

Ognuno coi soldi propri può farci ciò che gli pare, non sindachiamo, ma esattamente come per la consulenza legale, poi ritirata, al testimone di nozze e collega del Presidente del Consiglio Comunale, la cosa imbarazza. Fossero stati più scaltri, i dirigenti del Calcio Palo avrebbero fatto bene a non spifferare dell’interessamento personale dell’assessore Savino, anche perché chissà quante società sportive in crisi avrebbero voluto avere un amico amministratore così generoso.

A meno che e sarebbe clamoroso, adesso non si scopra che i dirigenti in quell’incontro abbiano millantato i crediti dell’assessore. In un caso o nell’altro si avrebbe l’esatta consistenza di cui è fatta la dirigenza del Calcio Palo. Ameruoso non ricorda a quanti hanno la memoria corta, che la società a lui vicina, quella che gestiva la ex Alisei, è in causa col Comune per alcune migliaia di euro non versate nelle casse pubbliche. Peccato, davvero un peccato.

All’indomani della promozione tutti a spendere parole d’elogio, a riempirsi la bocca di frasi fatte e citazioni da libro cuore – in questo è stato maestro l’assessore Rocco Martino in un altro posto su facebook – come se fino al giorno prima della finale non ci si fosse buttati addoso secchiate di sterco a profusione. Metaforicamente parlando, s’intende. Sterco rimasto indelebilemente su alcuni dichiarazioni passate. Se queste sono le premesse, l’attuale dirigenza, farebbe bene a lasciare il titolo sportivo nelle mani del Sindaco di Palo del Colle, anche lei troppo magnanima di complimente e parecchio distratta dai dissidi interni alla maggioranza. In presenza di altre eccellenze sportive e gestionali presenti a Palo del Colle, appare eccessiva questa pioggia di complimenti al Calcio Palo e, nel caso dell’assessore al Bilancio Martino, anche di una pomposa citazione alla squadra di calcio a 11 del paese nella relazione di accompagnamento al bilancio 2016.

Ad uno dei dirigenti del Calcio Palo, poi, è stato anche chiesto esplicitamente se del prestito-donazione a titolo privato dell’assessore Savino ci fosse traccia nei libri contabili. Putroppo a quel punto, il dirigente al quale è stata rivolta la domanda ha interrotto la conversazione dicendo che non era una cosa di sua competenza. I palesi meritano rispetto e chiarezza prima ancora che la soddisfazione calcistica di una promozione dalla terza alla seconda categoria.