“Vergognatevi”. È lo striscione esposto dalla curva durante Bari-Verona. Una parola per dire tutto: quello che urla la tifoseria, quello che pensa la città, probabilmente anche quello che merita questa squadra.

Il campionato del Bari finisce qui. E per qualcuno, addirittura, era già finito a Trapani. Inutile parlare di classifica corta e delle partite che mancano: tutto vero, numeri alla mano il Bari può ancora ambire a giocarsi i play-off (ammesso che si facciano) ma questa squadra non li merita e soprattutto giocandoli avrebbe pochissime chance di vittoria. Si la palla è rotonda, è vero, ma i miracoli non avvengono sempre.

La sconfitta di oggi col Verona non segna il punto più basso della stagione ma sicuramente il momento in cui bisogna dire la verità: questa squadra, nonostante gli sforzi della società e la buona volontà di Colantuono, non è all’altezza di giocarsi la promozione. Le attenuanti non mancano: gli infortuni, in particolare quello di Brienza, il ritardo accumulato nella prima parte di stagione, lo sforzo per recuperare terreno, il cambio di allenatore e la rivoluzione di gennaio. Ma non bisogna nemmeno nascondere la realtà.

Sulla carta questa squadra aveva le potenzialità per ambire a posizioni più alte. Sogliano e Giancaspro avevano ragione a vantarsene: le qualità di Brienza, Floro Flores e company non sono in dubbio ma le promozioni non sempre (quasi mai) si conquistano solo con i nomi. E a dirlo era stato lo stesso Colantuono quando, dopo le prime sconfitte, aveva ammesso che “Le promozioni si conquistano soprattutto con la programmazione”.

Nelle ultime gare, fatta eccezione per la gara col Novara, è mancato un po’ tutto: un’idea chiara di gioco, convinzione, solidità difensiva, sicuramente anche Brienza. Ma la sensazione era quella di un Bari basato sull’improvvisazione. Un calo fisico e anche un po’ sfortuna che però hanno messo in mostra e acuito tutti quei problemi che questo Bari si portava dietro fin da agosto scorso.

 

Probabilmente non capiremo mai cosa ha portato davvero questa squadra dalla sfavillante vittoria di Benevento al roboante tonfo di Trapani passando per tutte le prove mosce e incolore delle ultime settimane. Niente complottismi, “zizzania” nello spogliatoio o cattiverie verso i giocatori. Bisogna semplicemente guardare in faccia la realtà: è il primo passo per costruire la prossima stagione.