Un video compromettente e un caso politico apparentemente chiuso ma che lascia aperti degli interrogativi. A Corato tiene banco la vicenda che vede protagonista Domenico Arbore (Movimento Schittulli) consigliere d’amministrazione dell’Asipu, l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti.

Si tratta quindi di un amministratore pubblico, nominato dal Sindaco, che il 31 dicembre scorso, in piena ordinanza anti-botti, si fa filmare volontariamente mentre fa saltare in aria una carriola con un esplosivo: una detonazione preparata meticolosamente con l’oggetto “sparato” in aria prima di ripiombare al suolo a svariati metri di distanza. Per fortuna l’esplosione non ha gravi conseguenze, ma la traiettoria della carriola poteva diventare imprevedibile.

Il filmato, però, viene pubblicato dallo stesso Arbore sulla sua bacheca Facebook. Un’ingenuità che costa cara perché il post, seppur successivamente rimosso, ha il tempo di fare il giro del social network. Il video infatti ha dato vita a un vero e proprio caso politico: a insorgere è stato subito il Partito Democratico che ha presentato una mozione di sfiducia in Consiglio comunale: “Visto l’episodio è intollerabile che il signor Arbore continui a rivestire un incarico pubblico”.

Il Consiglio comunale, convocato per il 30 gennaio, ha però respinto la mozione presentata dai consiglieri del Partito Democratico. Il dibattito e la votazione sono state svolte a porte chiuse con scrutinio segreto, così prevede il regolamento del consiglio comunale. Tuttavia le polemiche continuano.

A rispondere per le rime alle accuse dei democratici è il Movimento Schittulli, di cui Domenico Arbore fa parte: “Il risultato ha confermato quanto questa mozione fosse inutile e superflua. I fatti avvenuti non sono gravi a tal punto da richiedere una mozione di Consiglio comunale”. Insomma, per i difensori di Arbore sono solo “chiacchiere da bar”.

Resta, però, un gesto che ci pare oggettivo definire inopportuno. Parliamo infatti di un amministratore pubblico, che in teoria dovrebbe dare il buon esempio, ma che si è reso protagonista di un’azione pericolosa che poteva costare molto cara a lui e ai suoi amici, tra l’altro mentre era in vigore l’ordinanza che vietava l’esplosione dei botti. Almeno delle scuse, quelle sì, erano opportune.