Caro dottor Spaccavvento, concreto idealista e pasionario che non sei altro, ma cosa t’aspettavi? Adesso pensano tutti che hai fatto questa battaglia per poter avere la sede dell’ospedale di primo livello, sempre sia effettivamente di primo livello, a Corato, la città del nosocomio in cui lavori.

Povero pazzo, ma davvero credevi sarebbe bastato un appello per convincere i marpioni della politica, quelli che durante le elezioni si prenderanno i meriti dell’operazione, a non giocare questa partita? Si vede che trascorri a tua vita a salvare vite e fare beneficenza. Tralasciamo i numeri del piano di riordino previsti nella delibera di giunta, che dovrà andare in Consiglio regionale per l’approvazione, su quelli si potrebbe aprire un capitolo a parte.

Restiamo alla lotta a chi ce l’ha più duro che hai scatenato tra consiglieri regionali, onorevoli e senatori del territorio interessato dal “nuovo” ospedale, quello che il piano di riordino eleva di rango a scapito degli altri. La scelta migliore, diciamocelo nei denti mio caro dottore, è quella di Terlizzi. Noi, a differenza di tanti altri, ci siamo fatti un giro nei paesi interessati alla faccenda, abbiamo ascoltato medici e visto le strutture.

Terlizzi, per una questione logistica e per le condizioni strutturali, è decisamente la soluzione ideale, soprattutto perché ce la farebbe a contenere il numero di posti letto previsti. Dista 13 chilometri da Corato, 10 da Molfetta, 7 da Ruvo, 17 da Giovinazzo. Basta navigare su google maps, non bisogna neppure andare in giro a fare misurazioni con chissà quale attrezzatura.

Peccato dottor Spaccavento, so che non ti arrenderai, e noi insieme a te, ma non ti affliggere per le immani cattiverie che hanno già iniziato a dirti. Vai avanti per la tua strada, andiamo avanti, con la consapevolezza che solo una “rivoluzione” può cambiare le cose. Purtroppo, però, siamo italiani e mettere insieme le persone nel nome del bene comune non è sempre facile. Sai, l’attaccamento al campanile è una cosa viscerale.

Qualcuno di quelli che ha pressato per la scelta di Corato già fa festa. Certo, intervenisse il presidente Emiliano, con l’idea di un referendum, sarebbe davvero una rivoluzione. Dovesse essere servito il piatto sul tavolo già apparecchiato non tirarti indietro, in un ospedale di qualsiasi livello serve sempre un medico bravo come te.