“Non avevo mai visto niente di simile, ci saranno almeno 1.500 persone”. Proprio così, presidente Emiliano, una roba simile non può averla mai vista perché questa volta la proposta è davvero arrivata dal basso, da un medico che aveva capito che il piano di riordino ospedaliero avrebbe devastato il “suo” territorio. Lo aveva capito prima degli altri e nonostante le supercazzole sparate nel mucchio per difendere scelte giudicate ancora insensate da numerose comunità pugliesi.

Siamo certi non s’aspettasse che Felice Spaccavento, rianimatore all’ospedale di Corato, dal basso della sua pagina Fecbook potesse servirle una soluzione così sensata su un piatto di platino, facendole attraversare almeno cinque paesi senza ricevere neppure una bestemmia, come invece succede altrove. Sì. perché, al contrario di quanto ha dichiarato a microfoni accesi, il piano di riordino non è stato condiviso, almeno nella sua prima e forse anche seconda stesura. Hanno protestato intere comunità e persino i sindacati.

Quel piano lo ha aggiustato strada facendo, ancora lo sta aggiustando, anche grazie ad iniziative come quella del dottor Spaccavento. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Indipendentemente dalle medaglie, ciò che appare importante è la vittoria del buon senso. Avere due ospedali di base nel territorio in cui insistono i comuni di Ruvo, Corato, Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo, ce lo consenta, non sembrava una scelta ragionata. Ora sì che ha prevalso la ragione.

Nel palazzetto c’era una moltitutide di gente, perché quello della deriva della sanità pubblica è il problema più sentito dalla società moderna. Gli italiani, i pugliesi, non si curano più, fanno a meno di rivolgersi agli specialisti. Chi può va altrove. La scelta di realizzare un ospedale unico di primo livello, stavolge tutto. Bene così. Adesso faccia in modo che la politica non inneschi la più meschina delle lotte di campanile.

Il posto in cui mettere in piedi la struttura decidetelo davvero tenendo conto delle esigenze della popolazione e i consigli degli operatori, non in virtù della “potenza” dei circoli cittadini del Partito Democratico o del “peso” di questo o quel personaggio politico. Avanti tutta e in tempi stretti, come ha dichiarato davanti a 1.500 persone, arrivate da tutti i paesi interessati per ascoltare le sue promesse.