“Lancio un appello a tutti i miei ex colleghi: finora vi siete nascosti dietro la paura di perdere il posto di lavoro, ma adesso che questo rischio è cessato, anche in forma anonima collaborate con la legge, parlo sopratutto ai conversanesi, molesi, polignanesi. Di Rutigliano  ho avuto un solo collega, morto in circostanze molto misteriose. Dite cosa siamo stati costretti a fare in discarica. Dite che eravamo costretti a lavorare fino a 18 ore al giorno. Dite che anche voi siete dispiaciuti come mè. Errare è umano. Parlate, parlate, parlate. Tutti abbiamo figli”.

A rivolgersi agli ex colleghi della Lombardi Ecologia, la società in passato leader nella gestione dei rifiuti, è Domenico Lestingi, l’operaio che a un certo punto della sua vita ha deciso di vuotare il sacco, di buttare quella che definisce “la merda” alle spalle. Lo ha fatto in maniera clamorosa, venendo arrestato, lanciando razzi di segnalazione, prendendo un escavatore per andare nel punto esatto in cui si sarebbe dovuto scavare per dissotterare rifiuti che non avrebbero dovuto esserci.

Quando Domenico Lestingi ha chiesto il nostro aiuto, per amplificare la sua denuncia, lo abbiamo incontrato, ci siamo parlati a lungo e abbiamo letto una montagna di carte. Solo a quel punto ci siamo uniti alla lotta. In gioco c’è la salute pubblica, il futuro dei nostri figli, anche quelli dei suoi ex colleghi, tirati in ballo nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

Le immonde prassi denunciate da Lestingi in questo lungo periodo, hanno in gran parte trovato riscontri obiettivi e quando qualcuno ha tentato di sbugiardarlo lui ha sempre ribattuto. Non si è mai nascosto e ha affondato il colpo solo quando era assolutamente certo di ciò che diceva. Con lui siamo andati a Palo del Colle, Mola di Bari, Triggiano, Francavilla, Castellaneta, Manduria, Acquaviva delle Fonti e Conversano.

La sua Conversano, una città tanto bella ma altrettanto maltrattata da ciò che a suo dire succedeva in discarica, sotto costrizione o con la complicità. Lestingi ha vinto premi, ricevuto proiettili e minacce, ma continua per la sua strada. Se mente è un grande attore, bravo al punto da meritare l’oscar. Ora che i legami col passato si sono assottigliati, ci uniamo all’appello rivolto da Lestingi agli ex colleghi.

Facciamo di più, rilanciamo: dite ciò che eravate costretti a fare in discarica oppure, guardando negli occhi i vostri figli e niporti, fateci sapere che Lestingi è un folle, che si è inventato tutto. Aiutate le vostre famiglie e le vostre comunità a capire se davvero corrono rischi, se davvero a loro insaputa il territorio è stato violentato nel peggiore dei modi. Lo dovete a voi stessi e a quanti ancora credono nella giustizia, seppure coi suoi tempi biblici, nella maggior parte dei casi non coerenti con quelli delle persone che è chiamata a giudicare.