Non esistono strade killer, per quanto sia più facile addossare la colpa alle “vie della morte”, piuttosto comportamenti criminali o fatalità. Imprudenze, malori, distrazioni, eccessi (non solo di velocità), colpi di sonno, sottovalutazione del pericolo, ostacoli improvvisi, in alcuni e più rari casi anche guasti meccanici. Non sappiamo cosa sia effettivamente successo sulla strada statale 7, che collega Laterza a Castellaneta, quella dove ieri hanno perso la vita sei giovani. La quarta tragedia dall’inizio dell’anno, ha ricordato anche il sindaco di Laterza.

Rispettando se stessi e il codice, non c’è strada che possa ammazzare solo per il fatto di avere dossi, cunette o essere composta da un rettilineo a due corsie. Qualcosa è successo alle 8 di ieri mattina. La causa dello schianto frontale probabilmente non si conoscerà mai, nonostante l’impegno di chi ha avuto l’incarico di risalire alla verità.

Ci riflettevo ieri, rientrando a casa, ad Adelfia. Ero sulla provinciale per Rutigliano, all’altezza dello svincolo per Noicattaro. Semaforo rosso e auto incolonnate. Non tutte. Per riuscire a recuperare forse un minuto sulla tabella di marcia, dopo una giornata trascorsa al mare – al contrario di quanto accaduto ai cinque inseparabili amici di Altamura, che sulla spiaggia non sono mai arrivati – in tanti sfrecciavano sull’altra corsia, nel senso di marcia opposto.

Un azzardo inutile, che ha costretto molti automobilisti, per fortuna non distratti, a fermare la corsa a causa dell’improvviso ostacolo. Pensate cosa sarebbe potuto succedere nel caso in cui qualcuno di quei conducenti fosse stato al cellulare, avesse avuto un colpo di sonno o un’avaria improvvisa all’auto.

Non esistono strade killer, ma comportamenti criminali, per se stessi e per gli altri. Comportamenti capaci solo di esaltare le lacune tecnico-strutturali di tante statali e provinciali della nostra terra, in cui il sangue continua a scorrere inesorabile. Il nostro pensiero va ai familiari di tutte le vittime della strada. Chissà quante di loro avrebbero potuto salvarsi, chissà quanti di noi hanno visto la morte in faccia per colpa propria e non a causa di un dosso, una cunetta o una strada a due sole corsie.