Grazie a Dio non eravamo amici, altrimenti Grazia Iannarelli, advisor della trattativa per l’acquisizione del 50 per centro dell’F.C. Bari 1908 da parte dell’uomo malese dai non meglio precisati affari, avrebbe bannato anche me. Pare siano state eliminate anche persone alle quali l’avvocato stesso aveva chiesto l’amicizia virtuale.

Fosse successo non sarei riuscito a superare il colpo. Mwglio così. Ieri la rete è impazzita. Commenti e battute al vetriolo sull’operazione “cancella tutti” si sprecavano. Ad un centro punto della giornata, Grazia Iannarelli ha iniziato a bannare dal suo profilo Facebook giornalisti, tifosi più o meno organizzati e altre persone in qualche modo legate al mondo biancorosso. Una strage.

Da un lato la Iannarelli bannava, dall’altro rilasciava dichiarazioni ai giornali locali. Il riassunto? Se la trattativa, ormai logorata dagli attriti tra Paparesta e Giancaspro, nati certamente molto prima della conferenza stampa di presentazione del Bari in champions league, dovesse saltare, non è colpa di Datò. Dovesse andare tutto all’aria, Datò potrebbe sempre intervenire in seguito. Chissà cosa pensa Paparesta, che adesso ha un disperato bisogno di soldi per tenersi stretto il Bari.

La Iannarelli predica prudenza, quella che auspicavamo noi dopo l’eccessivo entusiasmo registrato in quella conferenza stampa in cui si è detto molto, forse troppo, ma non le cose essenziali. Quelle, a poche ore dalla ricapitalizzazione, ancora non le sappiamo. I soldi ci sono o non ci sono? L’advisor su questo punto spiega che ormai non si tratta più solo di comprarla o non comprarla la metà della F.C. Bari 1908. Chiediamo scusa, avvocato: e di che altro si tratta?

Se tutta questa storia è un bluff o meno lo sapremo ad horas. I tifosi sono spaccati in due, seppure il fronte degli scettici diventa sempre più numeroso. Quello che abbiamo da dire su questa vicenda, con la speranza si riesca comunque a chiudere positivamente, lo diremo alla fine. Metti che poi qualcuno inizia a pensare di appiopparci la colpa di un eventuale fallimento…

Dovvese saltare la trattativa, però, consentiteci di esternare un pensiero ad alta voce, non sarebbe neppure colpa di Giancaspro, il salvatore della patria diventato demonio egoista. Lui, l’imprenditore di Molfetta, dice di aver solo cercato di salvaguardare i suoi interessi e quelli della società biancorossa. Ognuno dice la sua. Noi siamo ancora del parere che quando fai esporre in questo modo gli ultras; quando crei aspettative così importanti in città; quando chiedi a qualcuno di investire il suo denaro nella tua impresa, dovresti essere meno abbottonato e dirla tutta la verità, fino in fondo. Il tempo è galantuomo, persino nel mondo del calcio.