Caro sindaco, abbiamo scelto di dedicarti qualche considerazione in mezzo al mare sugli scontri di ieri e sulla cattiva gestione della tre giorni di lotta agli abusivi. Non vogliamo pontificare, perché siamo convinti che la situazione è complicata. Tanta gente ieri ha rischiato la pelle, anche mia moglia con mio figlio in braccio. Se ci fossi stato in mezzo alla calca, nel fuggi fuggi generale, te ne saresti reso conto. Forse c’eri e non lo sappiamo. Quella sì, sarebbe stata certamente una cosa da comunicare, facendosi riprendere da ogni angolazione. Ai materassi ci pensa l’Amiu e se proprio non ci riesce hai strumenti migliori di una fotografia per farlo notare. Tutto il resto è selfie.

Siamo pienamente d’accordo a metà con te – facendo nostra la bislacca citazione di un noto calciatore – perché da anni segnaliamo la totale deregulation che vige a Barivecchia, per la verità anche in altri luoghi della città, non solo in occasione della festa patronale. Abusivi sono quelli che arrostiscono salsiccia e involtini sulle fornacelle dal lato del lungomare Di Crollalanza e Nazario Sauro, dov’è successo il putiferio, ma lo sono anche quelli che ieri hanno fatto bingo sul lungomare Imperatore Augusto.

Abusivo è il pesce venduto senza scontrino nel cuore della città; abusive sono le sgagliozze e le popizze fritte nei restanti giorni dell’anno, talmente folcloristici da essere inseriti anche nelle guide ufficiali della città. Abusivi sono i sottani trasformati in ristoranti, dove molti rappresentanti delle istituzioni, della magistratura, dell’imprenditoria, vanno a mangiare portando ospiti nazionali e internazionali, spacciando quella come l’autentica baresità.

Abusivi erano i traghettatori di fedeli alla statua del santo in mezzo al mare, aiutati a salire nelle imbarcazioni dalla Guardia Costiera. Sì, dagli uomini della Guardia Costiera. Adesso pensiamo ai figli di quella gente, disperata o criminale. Magari si può trovare il modo per dare loro una via d’uscita. Per due giorni gli abusivi hanno fatto l’America. Abbiamo visto scontrini per l’acquisto di carne che sfioravano i 600 euro. Una parte del guadagno per la vendita del venerdì, sabato e domenica. Poi è arrivato il lunedì del terrore.

Siamo convinti non sia questa la strada giusta. Nessuna tolleranza o tolleranza per tutti. In caso contrario sembrerà l’ennesima levata di scudi senza né capo e né coda. Abusivo, caro sindaco, è il poliziotto municipale ferito negli scontri. Non ha nessuna tutela per l’ordine pubblico che è chiamato a difendere ogni sacrosanto giorno, ma tu gli hai messo addosso la divisa abusiva del Gisu.

Bari potrebbe cambiare, ma quelli messi in piazza nei giorni di festa non sono i presupposti del cambiamento, piuttosto quelli di una lotta di questo passo sempre più aspra. Caro sindaco, siamo pienamete d’accordo con te, per ora solo a metà.