Assiduo timbratore John Rambo, siamo con te. Lo siamo al punto da esserci presi la responsabilità di staccare un pezzo pericolante dalla carrozzeria dell’autobus – se così si può chiamare – su cui saresti salito per andare in guerra, come ogni fottutissima mattina, pronto a difendere il bene comune, pagando il biglietto e cazziando chi non lo fa. Basta John, non sei più solo. La tua guerra è anche la nostra guerra.

Dopo il putiferio scatenato dalle ire della signora – se così si può chiamare – che ha ammesso senza pudore di viaggiare gratis solo perché il trasporto pubblico barese fa schifo sotto tutti i punti di vista, abbiamo dato a te, John Rambo dei tempi moderni, incompreso da chi ha fatto della minaccia una ragione di vita, la possibilità di fare un appello a Decaro, il sindaco di Bari sempre più in difficoltà per la gestione senza né capo né coda dell’Amtab, con una incondizionata ammirazione per il generale Lucibello.

Siamo con te John, e per questo ti abbiamo bardato con il nero degli pneumatici lisci dei mezzi su cui ogni giorni sali, convinto che potrebbe essere l’ultimo giorno. L’unico modo per sopravvivere. Nella tua testa passano mille pensieri: quella volta che hai dovuto fartela a piedi da via Orabona a piazza Moro o quell’altra in cui sei rimasto fermo in tangenziale per un’avaria ai freni dell’autobus. A te, John Rambo, che nonostante tutto credi ancora nel senso civico, contro le idee malsane del popolino che ti schernisce, diamo tutta la nostra solidarietà e approvazione. Se tu sei cambiato e noi possiamo cambiare, anche il mondo può cambiare. Scusa John, questo è Rocky, ma non sono riuscito a trattenermi.

Se tutti facessimo come la signora vaiassa, la municipalizzata dei catorci arancioni sarebbe messa peggio di come già è, con un piano industriale giudicato sballato dallo stesso direttore generale che non firma il rinnovo del contratto con l’Amtab perché gli vogliono ridurre lo stipendio a soli 90mila euro e non assicurargli più auto, benzina, casa, telefonino e altre spese pagate con i soldi del tuo biglietto, fatto ogni fottutissimo giorno nonostante il corrimano o una parte della carrozzeria rischi di finirti in testa; nonostante viaggi su autobus che possono smontarsi o esplodere da un momento all’altro.

John, so che tu non temi niente, che sei capace di sopravvivere in qualsiasi situazione. È per questo che ti chiediamo di assistere pensionati, studenti, bambino e diversamente abili e più in generale tutte le categorie più indifese, compresi i reduci della prima Repubblica. Continua a diffondere il tuo elevato senso civico, non badare al fatto che certe signore, ripulendo per loccasione il loro linguaggio, ti mandino a fare i piselli. Tu, John Rambo, sei la parte migliore di un popolo che dimentica troppo in fretta ciò che, insieme ai tuoi commilitoni, passeggeri paganti e determinati, fai tutti i giorni per questa dannata città.

John, siamo con te. So che non è abbastanza, ma continueremo a denunciare ciò contro cui combatti ogni sacrosanto giorno dell’anno, sotto il sole e la pioggia, per salvare la nostra pelle. John, riprendititi in mano la tua vita e insegna ai baresi a timbrare. Sai, pare che abbiamo ripristinato tutte le obliteratrici.