Quella di ieri è stata una giornata nefasta, che avrebbe potuto minare le coronarie di chiunque, soprattutto di quanti si sono spesi per ridare trasparenza al Petruzzelli. Nonostante tutto, però, siamo sempre più convinti di dover proseguire il nostro lavoro, con lealtà e senza sconti. Apprendiamo con assoluto sgomento che il ministro Franceschini – manco vivesse su Marte – ha nominato Carlo Fuortes commissario della Fondazione Arena di Verona. Neppure aver lasciato la Fondazione Petruzzeli con un buco di due milioni di euro, il patrimonio netto intaccato e aver dimostrato un’assoluta cecictà rispetto all’andazzo illecito che si consumava sotto i suoi occhi, ha fatto di Fuortes un amministratore inadatto a ricoprire un ruolo analogo. Continueremo a sostenere le nostre tesi: non si possono attribuire premi a quanti, invece, dovrebbero essere quanto meno messi in discussione. Il sistema, purtroppo, è vivo e vegeto, continua a rigenerarsi senza sosta. La scelta di mandare Fuortes a Verona svilisce il lavoro di pulizia in corso al Petruzzelli, scoraggia quanti non smettono di pensare al cambiamento, ma soprattutto dà un’idea di gestione della cosa pubblica distorta e pericolosa. Ancora più pericolosa per quanto ci è capitato di vedere ieri sera. I vecchi “padroni” del Petruzzelli, quelli dei ciambotti e del delirio di onnipotenza, amabilmente impegnati in chissà quali conversazioni con alcuni sorridenti rappresentanti delle istituzioni e della stampa barese. Ci siamo indignati, abbiamo protestato e gridato allo scandalo e alla vergogna quando è venuta alla luce una parte del torbido che insozzava il teatro. All’occorrenza, però, facciamo finta di niente, contribuendo a rigenerare la palude. Nessun dorma, altrimenti i pagliacci continueranno a ridere credendo di essere divertenti. Il passato è ancora troppo recente e la puzza è ancora nauseabonda.