Il ministro Delrio scarica il barile sul sindaco Decaro. Lui può farlo. Nell’incontro coi giornalisti, al termine del suo intervento al Forum sulla Portualità e Logistica, abbiamo chiesto al ministro dei Trasporti se fosse a conoscenza della situazione di degrado, non solo delle strutture, in cui è stat ridotto il porto di Bari.

Il ministro non lo sa, o meglio, per quanto ne sa lui, l’Autorità Portuale ha lavorato per potenziare il porto, sulle situazioni specifiche dobbiamo parlarne con il sindaco perché lui non ne è a conoscenza. Ora ci spieghiamo perché, al momento dell’incontro, il ministro ha stretto la cravatta al collo del sindaco. Avrebbe potuto elegantemente cavarsi d’impiccio con un pietoso: “Mi informo e vi faccio sapere”, invece il messaggio era chiaro: “rivolgetevi direttamente al sindaco”.

Ma come, signor ministro, nel suo intervento lei ha dato prova di conoscere perfettamente il problemi del porto di Napoli, di Gioia Tauro, di Genova, di Taranto. Sul porto di Bari, però, quel porto che lei ha scelto per questo primo forum sui porti, per la sua importanza commerciale e turistica, ebbene proprio su questo porto lei non è a conoscenza di situazioni specifiche.

Vabbè, se n’è voluto lavare le mani, e aggiungeremmo colpevolmente, visto il modo in cui ha abbassato la testa e smesso di ridere, dopo aver ascoltato la nostra domanda. Avremmo avuto molte altre domande da porre al ministro Del, ma ci siamo sentiti sufficientemente sviliti dalla sua prima risposta. Quando al primo e più semplice dei quesiti, ti senti liquidare in questa maniera, capisci che è inutile infierire, crecando di ottenere risposte che tanto non arriveranno.

Pertanto, su consiglio del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ci rivolgiamo in maniera ufficale e diretta al sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Signor sindaco, lei sa che il Porto di Bari versa in una situazione disastrosa?
Che negli ultimi 10 anni non è stata realizzata nemmeno una infrastruttura prevista nel Piano Operativo Triennale dell’Autorità Portuale tanto che il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha revocato all’Autorità Portuale di Bari tutti i finanziamenti che deteneva per la realizzazione delle infrastrutture portuali?

Che non è stato realizzato nemmeno il nuovo terminal traghetti e crociere, al posto del quale sono stati posizionati due gazebo precari che nei giorni scorsi sono stati divelti dal vento e finiti contro la nave della MSC crociere?

Che il porto è in totale stato di degrado e che i servizi ai passeggeri sono stati dequalificati? Che abbiamo documentato nel porto numerosi scarichi a mare fuori legge che stanno creando danni ambientali e che l’Autorità Portuale non si è curata di rispettare e far rispettare la legge?

Che vi sono indagini della Procura della Repubblica sulle infiltrazioni malavitose nel porto di Bari e sull’attuale gestione dell’Autorità Portuale? Che le imprese portuali non allineate al volere del Presidente dell’Autorità Portuale, Francesco Mariani, sono state vessate e molte sono fallite o in gravi situazioni finanziarie?

Che nell’Autorità Portuale sono state effettuate numerose assunzioni tutte senza concorso e sono stati assunti figli e parenti di nomi eccellenti con stipendi da capogiro? Che Mariani ha due segretarie che sono praticamente due dirigenti di se stesse e che guadagnano circa 3mila euro netti al mese? Che invece i poveri lavoratori del porto sono stati mortificati con stipendi da fame?

Che tutto ciò ha provocato la perdita di primarie compagnie armatoriali con conseguente perdita dei traffici passeggeri che per i traghetti si sono pesantemente abbattuti e per le crociere si sono addirittura dimezzati?

E tutto questo indipendentemente dalla situazione del porto di Venezia