Caro presidente Emiliano,
ho letto e riletto le dichiarazioni che ha pronunciato nella giornata del primo anniversario della scomparsa di Domi Martimucci, vittima innocente dell’attentato alla sala giochi Green Table di Altamura. Non ha neppure la minima idea di quanto siano arrabbiate le migliaia e migliaia di persone che hanno seguito la vicenda in tutta Italia. Il suo compito è quello di riempire i teatri di parole sempre uguali, le stesse che avrebbe pronunciato fosse intervenuto alla commemorazione di qualsiasi altra vittima di un criminale da strapazzo o di un clan in ogni altra parte della Puglia. Il nostro, invece, è quello di rincorrere la verità. Non si può sempre e solo far finta di niente.

Speranza, comunità, affetto, amici, pietà. Quante parole sono state dette, ma quanto avremmo voluto leggere nel comunicato ufficiale l’unica che ancora non pronuncia: verità. Ci sono persone – lo abbiamo dimostrato in ogni modo e fuori da ogni dubbio – che hanno approfittato della morte di Domi per “ammazzare” – seppure in senso metaforico – altre due persone: due dei medici che quella sera hanno prestato per primi le cure al povero Martimucci. Il ragazzo, quella sera di un anno fa, è stato sottoposto alla tac un’ora e mezza dopo essere arrivato in ospedale.

Francesco Papappicco, il medico del 118 che ha trasportato Martimucci dal luogo dell’attentato in ospedale e Francesca Mangiatordi, uno dei medici che lo ha preso in cura al pronto soccorso di quella schifezza di ospedale della Murgia, sono stati perseguitati senza motivo, pur essendosi fatti in quattro nel tentativo di salvargli la vita. Nei loro confronti sono stati avviati due procedimenti disciplinari conclusisi per il primo con un’assoluzione piena, per la dottoressa con una censura scritta. E allora, siccome quella parola ancora nessuno la pronuncia presto, molto preso, pubblicheremo documenti esclusivi sulla triste vicenda di Domi Martimucci e sulla storia ancora più vergognosa di come il potere ha cercato di insabbiare la verità insieme alle proprie negligenze e incapacità.

Purtroppo, più che le parole di questa nefasta giornata, in tanti sono stati colpiti dal silenzio di questi mesi. Martimucci è morto e un medico stimato da tutti è andato al nord Italia pur di vedere gratificati sforzi e dedizione. Presidente Emiliano, sta chiudendo gli ospedali, non possiamo permetterci di perdere anche i migliori professionisti.