La mia professoressa al liceo avrebbe detto: “come volevasi dimostrare”. Ci abbiamo azzeccato in pieno, pur non avendo il dono della veggenza, ma solo un po’ di lungimiranza. Il Corteo di San Nicola sarà a cura della Doc Servizi, società con una ventina di sedi in Italia (anche a Bari), con frequenti collaborazioni tecniche per conto del Teatro Pubblico Pugliese. Il bando era una chiavica, lo abbiamo detto. Ha perso Cube Comunicazione, pur avendo ottenuto quasi il punteggio massimo (68,91) per l’offerta tecnica. Solo 52 su 70, invece, i punti messi insieme da Doc Servizi, che però si è accaparrata tutti e 30 i punti dell’offerta economica, con un ribasso dell’1,1%. Parliamo di una cifra di circa mille euro. Cube, probabilmente per un errore, ha proposto un ribasso dello 0,01%. Tant’è.

Doc Servizi si è aggiudicata l’appalto per quell’assurdo modo di concepire i bandi pubblici all’assessorato alle Culture. Arriverà la conferenza stampa in cui, come già fatto nella presentazione dell’evento nell’evento, si punterà tutto sulla danza aerea della Barrucchieri. Uno spettacolo da 30.000 euro che diverrà una parte rilevante del Corteo. Il pezzo che forse distoglierà l’attenzione da tutto il resto.

È vero, la parte tecnica non la gestisce il Comune, ma i punti da assegnare, i tempi del bando, invece, sono eccome appannaggio dell’assessore. La piattaforma Mepa è andata in tilt tra le ore 14 e le ore 8 del mattino del periodo compreso tra l’ultimo sabato e l’ultimo lunedì prima della scadenza delle offerte. Al netto delle desolanti scopiazzature dalle edizioni precedenti per la redazione del capitolato, il fatto che non si sia data una proroga di 48 ore per recuperare l’imprevisto non dipende forse dalla stazione appaltante e quindi dall’assessore Maselli? L’assessore ha ancora una volta, tutte le responsabilità politiche di questa operazione, che ha trattato il corteo storico alla stregua di una gara per la carta igienica e fa una certa pena. E la città tutta deve sapere che quest’anno, non ha vinto l’idea migliore ma quella che ha fatto risparmiare qualche spicciolo. Una vergogna.

Appare sempre più evidente che Silvio Maselli non stia facendo, sempre abbia iniziato a farlo, l’assessore alle Culture della città di Bari. Del resto non tutto il cerchio magico-culturale di ciò che un tempo fu Sel si è completamente sciolto. Oggi il Corteo di San Nicola, ieri l’Uovokids di Torrigiani, Bari per Bari di Roberto Ricco, i neon natalizi offerti a 39mila euro alla Corbasce e ancora la strana gara per l’affidamento della gestione della Sal Murat, solo per fare gli esempi più lampanti. E domani? Nel futuro di Maselli, che ormai abbiamo capito non ha alcuna voglia di dimettersi prima di trovare un’altra sistemazione, rimanendo saldamente attaccato alla “mammella pubblica”, c’è il bando “Guest card”. Che fine ha fatto? È molto probabile vada tutto all’aria, perché entro il 30 giugno è richiesta la consegna di tutti i lavori e siamo ancora in altissimo mare. È possibile che si perda il finanziamento e quindi nessuna guest card.

In più occasioni, più o meno riservate – ma non riservatissime – Maselli ha dichiarato di non avere molta voglia di gestire la questione politica della cultura barese, quella che include il confronto con tutte le associazioni culturali e aziende della città. Come dire, non ha voglia di democrazia. Gli addetti ai lavori, quegli estranei al suo modo di fare, ormai è evidente che non vengano sopportati.

Assessore, lei ha mai fatto un concorso pubblico? sicuramente non è stato mai nemmeno eletto. La misura della maggior parte degli addetti ai lavori è colma e crediamo sia arrivato il momento di rassegnare le dimissioni. Di scempi ne abbiamo visti fin troppi.