“I giovani sono allo sbando”. Se non l’avete detto vi è capiato almeno una volta nella vita di pensarlo. E sono  allo sbando soprattutto quando non hanno un punto di riferimento, qualcuno che si fa in quattro per loro, anche solo trovando spazi in cui quella “maledetta gioventù” possa riunirsi per fare cose sensate. I giovani di Torre a Mare un esempio, qualcuno che si fa in quattro per loro ce l’hanno. Si chiama don Fabio Carbonara. È uno che con i giovani ha un certo feeling e se ne inventa una più del diavolo – non ce ne vorrà, è solo un modo di dire – per dare l’oro un’occasione.

L’ultima bischerata di don Fabio, non solo provocazione, è una telefonata a don Giovanni Bosco. Sì, proprio lui. Lo sa don Fabio che è morto, ma sa anche che don Bosco ha speso la sua vita per i giovani. In questa telefonata – sottolineamo immaginaria nel caso in cui qualcuno possa pensare a una persona instabile – don Fabio non può che chiedere al santo di Torino l’autorizzazione all’idea messa in piedi insieme ai giovani della Parrocchia: Sabato 30 gennaio, alle 18.15 in chiesa si fa festa.

Dalla “zona Paradiso” via i banchi e si animazione. Tranquilli, non è un rave party. E se qualcuno si scandalizza – avrebbe detto don Bosco nella telefonata intercettata dall’Alto – digli pure di scandalizzarsi per le cose serie. Eccola uan cosa seria. Tempo addietro don Fabio aveva pure avanzato una proposta: affidare alla Parrocchia la gestione di “Grotta Regina”, il ristorante andato distrutto in un incendio. Niente da fare. Al telefono in quel caso non ha risposto nessuno.

Adesso don Fabio è in “trattativa” con un privato per poter avere alcuni locali da utilizzare come oratorio. Speriamo ci riesca. Lo diciamo per lui: spostare e risistemare i banchi in chiesa non è uno scherzo. Ci vuole un fisico bestiale, che lui non ha. Maledetta gioventù, soprattutto quando i giovani diventano solo una categoria da privilegiare in qualche bando pubblico. Bravo don Fabio.