C’è voluta una “bomba ecologica” piazzata davanti alla sede del PD, in via Re David 15, per far svegliare di soprassalto il sindaco di Bari, Antonio Decaro. Certo, quel disonesto dell’attentatore non ha avuto il cuore di sistemare una birra gelata nel frigorifero abbandonato insieme ad alcune finestre, un tavolino e un paio di materassi, davanti ai cassonetti piazzati proprio all’ingresso della casa dei democratici baresi, ma ha ottenuto il risultato.

Il primo cittadino ha fatto il video, il solito videoselfie, questa volta un po’ alla coglionella, per sottolineare che il problema esiste e che il colpevole dell’invasione ingombrante sui marciapiedi della città non è lui (Nessuno lo dubitava ndr.). I comunicatori di Decaro sembra abbiano perso qualche colpo ultimamente e allora le malelingue sono partite all’attacco sui social network. “Non poteva scaricarseli sotto casa gli ingombranti? Almeno il video poteva farlo da jine o litte (da dentro il letto)”, scrive Alberto. Francesco, invece, augura a Decaro semplicemente: “Buooooongiornooooooo”. I commenti più diffusi, però, sono quelli che attengono alla sfera del “Te si sferzate (ti sei sforzato)”.

Effettivamente, sarebbe stata cosa buona e giusta girare quel video da qualsiasi altra parte, davanti a un altro qualsiasi trenino di cassonetti dei rifiuti, anche per non perire di videoselfie, così come di videoselfie si ferisce ormai. Neppure la bomba ecologica, però, è riuscita a convincere gli scettici, quelli che continuano a postare il videoselfie girato da Decaro sulla pagina facebook di Decaro. Per la serie: “Angore t’u scurde (dovessi dimenticare ciò che hai detto). Confidiamo nei baresi #perbene, perché in caso contrario, come promesso da Decaro, l’Amiu – che aveva cazziato qualche settimana fa – non raccoglierà più gli ingombranti dai marciapiedi. “Stone chidde c’avone fatte le pernacchie (ci sono quelli che hanno fatto le pernacchie)”, ma non scherzate, altrimenti Cudde s’angazze (altrimenti il sindaco si infuria)”. Per deformazione professionale, chiudiamo con una nota di cronaca nera. Nello stesso punto in cui è stato girato il videoselfie, a luglio del 2015 (come si vede nelle foto di google maps), un altro attentatore aveva lasciato una cassettiera e un materasso matrimoniale. In quel caso l’attentato era passato inosservato.