Telefonate anonime, profili Facebook fasulli e denunce di magagne di ogni tipo. È il segnale: la gara per l’assegnazione delle postazioni baresi del 118 alle associazioni di volontariato è ormai alle porte. Da aprile dovrebbe cambiare tutto, secondo qualcuno per poi non cambiare un bel niente.

I requisiti necessari per partecipare potrebbero essere quelli di sempre, ma non si escludono alcune novità. La più significativa sarebbe il numero massimo di postazioni che un’associazione dovrà gestire: da tre a due. Dai vertici della Asl, però, non arrivano conferme specifiche in tal senso. Certo, sarebbe un modo per risarcire chi finora ha dovuto ingoiare amaro pur avendo ragione da vendere. Intanto molti volontari e alcuni dipendenti denunciano di non percepire rimborsi e stipendi da qualche tempo. In alcuni casi si tratta di menzogne per screditare questa o quella associazione. La tregua è finita. Si affilano le armi e si stringono rapporti dubbi, per esempio con venditori di ambulanze senza scrupoli, pronti a stringere accordi ciambottando su prezzi e consegne dei mezzi soccorso.

Si attivano anche le associazioni che non hanno mai fatto 118, come se dovessero aprire una salumeria,  mettendo in campo le conoscenze necessarie per ottenere in tempi record le autorizzazioni sanitarie e quelle al trasporto di infermi e malati. Le cronache del passato hanno evidenziato come qualcuna delle associazioni riesca ad avere il via libera nel giro di pochi giorni, altre invece hanno dovuto aspettare fino a sei mesi. I presupposti con cui si apre questa nuova stagione dell’emergenza-urgenza sono i peggiori di sempre. Sì, perché ormai l’ipotesi di un’internalizzazione del servizio, con buona pace degli illusi cronici, è tramontata definitivamente.

Mai come alla vigilia dell’appalto serve stabilire regole precise, ma soprattutto uguali per tutti, a cominciare dall’apertura pubblica delle buste. Dare adito a dubbi e maldicenze non fa bene a nessuno, soprattutto in questo momento. Gli errori grossolani e i presunti favoritismi riservati a qualcuno nell’ultima selezione per l’assegnazione delle ultime sette postazioni della Asl di Bari, poi annullata in autotutela, con i conseguenti ricorsi al Tar dei trombati, devono rappresentare un’importante lezione. Nel frattempo continuiamo a mettere insieme e verificare le segnalazioni relative alle nefandezze di sempre che arrivano in redazione. Ne vedrete delle belle.