Il direttore sanitario dell’ospedale della Murgia ha fatto il compito a casa, inviando a noi e per conoscenza al direttore generale della Asl di Bari una lettera in cui smentisce i contenuti di questo articolo, chiedendoci una rettifica. Speravamo confutasse anche quest’altro di articolo sulla processione di lamentele nei confronti del direttore del “suo” pronto soccorso. Per evitare di travisare le dichiarazioni di Alessandro Sansonetti, il collega Gianluca Lomuto ha opportunamente riportato pedissequamente la registrazione delle telefonata intercorsa con il dirigente dell’ospedale della Murgia.

Sansonetti ci accusa di aver tagliato e incollato a piacimento le sue dichiarazioni al punto da aver riportato una versione distorta del suo pensiero. Il dottore è anche convinto di dirigere un polo di eccellenza, seppure manchi parte del personale. Dottor Sansonetti, non manca solo il personale nel suo polo d’eccellenza che, a quattro mani e in totale sinergia con il direttore generale della Asl, state tentando a piccoli passi di rendere un ospedale normale, capace di assicurare un’assistenza dignitosa alla gente del territorio murgiano.

A meno che non crediate davvero che Francesco Papappicco e Francesca Mangitordi, ancora in sciopero della fame, siano dei pazzi. In tal caso dovreste dirlo. Il resoconto della telefonata che il puntiglioso collega ha riportato nell’articolo, è fruto di un’elisione di non pochi concetti emersi in quella circostanza. Ha ragione, il collega ha opportunamente eliminato indecisioni, inutili ripetizioni e circostanze non opportune come il suo riferimento all’atteggiamento del direttore generale della Asl nel drammatico caso Picerno.

Non leggerà la sua lettera sul nostro giornale, ma nemmeno ascolterà l’audio integrale della telefonata. Abbiamo l’obbligo di pubblicare la richiesta di smentita, ma anche il dovere di difendere il nostro operato e la nostra correttezza. Siamo pronti a farlo in qualunque sede riterrà opportuna, anche in Tribunale se necessario. In tal modo potremo dimostrare in maniera incontrovertibile quanto effettivamente detto da lei al telefono in occasione della conversazione con il collega Lomuto.

Lei, ce ne rendiamo conto, ha dovuto replicare a quell’articolo, facendo leggere la letterina al dottor Montanaro. Noi, però, non siamo dipendenti della Asl e il nostro compito è quello di riportare correttamente fatti e dichiarazioni. Qualche volta abbiamo sbagliato, senza avere poi avuto timore di rettificare e chiedere scusa. Non è questo il caso. Tutto ciò che lei ha dichiarato, con qualche rispettosa elisione, è riportato nell’articolo.