ex set

Si terrà venerdì 13 alle ore 10, in Piazza Prefettura a Bari, il sit-in organizzato dai rifugiati politici che risiedono nella tendopoli dell’ex Set del quartiere Libertà. Al loro fianco, anche in questa mobilitazione, il collettivo “Rivoltiamo la Precarietà”.

Ad un anno esatto dallo sgombero della Casa del Profugo, ex Convento di S. Chiara, i migranti consegneranno un appello, sottoscritto da centinaia di persone e associazioni, direttamente nelle mani del Sindaco di Bari, Antonio Decaro. Documento, questo, con il quale ribadiranno la volontà di non essere trasferiti in un “ghetto di container” ma di poter autorecuperare una struttura pubblica abbandonata.

La soluzione adottata dall’Amministrazione comunale, a seguito dello sgombero dell’ex Casa del profugo, doveva essere temporanea e di breve durata. Nonostante l’impegno e il lavoro portato avanti dall’assessorato al Welfare, al quale si deve il merito di aver mantenuto sempre aperto un canale di dialogo privilegiato con i rifugiati, le condizioni di vivibilità all’interno della tendopoli restano precarie e preoccupanti. Nel corso di questi dodici mesi la questione ex Set, purtroppo, non è stata affrontata con le dovute attenzioni istituzionali. Si è preferito, infatti, utilizzare risorse economiche, anche cospicue, per mantenere una struttura che risultava essere inadeguata fin dall’inizio.

Senza pensare ad interventi lungimiranti e di lungo periodo. L’approccio emergenziale all’immigrazione continua ad annullare qualsiasi tipo di progettazione che guardi al futuro in maniera inclusiva, partecipativa e formativa. Perché Bari è già una città multietnica e non cogliere tale opportunità per costruire percorsi illuminanti di integrazione socio-abitativa significa condannare migliaia di migranti all’emarginazione e all’esclusione.

La realizzazione di una tendopoli per rifugiati politici è il segnale inequivocabile del degrado delle Istituzioni nella loro totalità. Non è umanamente accettabile chiedere a queste persone, vittime in precedenza di violenze, persecuzioni e conflitti, di vivere ancora all’interno di un luogo fatiscente che offende quotidianamente la loro dignità di persone che necessitano protezione.

Conosciamo le numerose difficoltà che l’assessora comunale al Welfare, Francesca Bottalico, ha dovuto affrontare nel corso dell’ultimo anno. La dedizione profusa e anche la solitudine politica nella quale, quasi sempre, si è ritrovata ad operare. Ci si aspettava, infatti, un’accortezza maggiore, diversa da parte della giunta comunale nella sua collegialità e soprattutto da parte del primo cittadino. La credibilità di un’amministrazione passa inesorabilmente dalla sensibilità che essa dimostra e mette in opera giornalmente nei confronti proprio degli ultimi e dei bisognosi. Siano essi italiani o meno.

Auspichiamo che l’incontro di domani possa determinare un’inversione di tendenza. Ci auguriamo che i rifugiati politici dell’ex Set vengano ricevuti dal Sindaco con le dovute attenzioni e che siano loro prospettate serie e concrete azioni di intervento. La crescita e il bene di una città non passano soltanto dalla realizzazione di ponti o infrastrutture faraoniche. Bisogna dotarsi, infatti, anche di un grande cuore con il quale rendere meno difficile e traumatica l’esistenza dei poveri della terra.