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Ieri, alle 12, dopo appena 20 giorni dalla pubblicazione, è scaduto l’inutile bando per l’organizzazione e realizzazione del programma unico di eventi del Natale 2015. Come prevedibile è arrivata una sola adesione, quella dell’ATI composta da Cube Comunicazione (il vincitore del bando di Natale 2014) e dalla società cooperativa sociale Ulixes. A detta telefonica di Vanni Marzulli, il consigliere senza portafoglio agli eventi del Comune di Bari, l’idea di questo Natale è farina del suo sacco, ma il bando non l’ha scritto lui. Sono stati gli uffici “competenti”. A sentire alcune recenti confessioni private di Silvio Maselli, invece, l’ennesimo bando flash è frutto della mente e pure delle mani di Marzulli. Come al solito il gioco dello scaricabarile è cominciato e quasi certamente non si riuscirá a sapere chi ha scritto l’ennesimo bando fumoso a partecipante unico.

Mentre in Regione si ha la decenza di bloccare le gare altrettanto sospette dell’Apulia film commission, a Bari il sindaco si allena per il karaoke di fine anno. Accertato che la Città Metropolitana non esiste e che neppure Santa Claus ha fatto il miracolo, concentriamoci sulla scorpacciata di eventi baresi nel periodo compreso tra il 6 dicembre e il 6 gennaio. Costo complessivo dell’inizitiva 155mila euro iva esclusa, di cui una parte non inferiore al 12% riservata all’attività di comunicazione, in italiano e in inglese.

La solita manciata di giorni per migliorare e rivedere il tiro di un cartellone predisposto da Marzulli e tradotto in un bando dall’anonimo di turno. Tra le cose a cui provvedere: la scelta degli spettacoli dal vivo e dei relativi artisti; l’organizzazione di tutte le attività preliminari, collaterali alla realizzazione del programma unico, il noleggio e il trasporto degli strumenti, l’assolvimento di tutte le pratiche concernenti i diritti connessi alla realizzazione del programma unico ed alle esibizioni live di artisti (oneri SIAE, Enpals e/o Inps, assicurazioni per responsabilità civile conto terzi, permessi per occupazione di suolo pubblico, agibilità dei luoghi di spettacolo mobili, permessi sanitari, vigili del fuoco, costi per trasporto, montaggio, smontaggio, ripristino e pulizia dei luoghi, allestimenti e realtive certificazioni come previste dalla legge, allacciamenti e costi di consumo di energia elettrica, acqua ecc.) e la predisposizione di ogni elemento riguardante la sicurezza di artisti e spettatori.

Tutto questo e molto altro ancora per decine e decine di eventi a 155mila euro? Spending review, ci sta. Si lavorerà sul filo del pareggio dei costi e, si spera, osservando la legislazione relativa ai contratti e alle paghe per i lavoratori dello spettacolo e non. I controlli dell’Ispettorato del lavoro saranno costanti e spietati come al solito. Quante curiosità in questo Natale in salsa barese. Perché nel bando-fetecchia c’è scritto che bisogna fare pubblicità su due radio locali ascoltate in tutta la provincia (senza farne il nome) ma, invece, si avvisa il vincitore che tutte le notizie dovranno essere inserite sulla piattaforma www.iocivado.it? Cos’ha questa piattaforma, più di altre analoghe piattaforme o siti internet? Perché questa pubblicità a sbafo e non un’indicazione di massima sul concetto di diffusione degli eventi?

C’è poco da fare, il problema è la testa. Precisamente quell’idea che si possa sempre fare e disfare a piacimento, assaliti da quell’insostenibile patologia da delirio di onnipotenza compulsiva. E se le regole non le si possono rispettare, allora parte il raggiro con la fuffa finto-democratica dei “bandi” che nessuno controlla o che, forse, qualcuno controlla fin troppo. Basterebbe spacchettare e affidare direttamente per evitare di essere avvolti dal solito alone dell’orsolina. Un po’ come per la storia della compensazione dell’anidride carbonica prodotta dagli eventi in cartellone. Ma di questo ci occuperemo in maniera dettagliatissima.

E infine, che Natale sarebbe senza i mercatini con le classiche casette in legno? Non uno, ma tre diversi mercatini, per cui c’è un altro bando specifico. Non parliamo di casette qualunque, di dimensioni, tipologia e colori qualsiasi. Il Comune, nello stesso bando, ne ha previste precisamente 48 di casette, ignifughe e di colore bianco, grandi due metri per due metri: 20 chioschi in via Venezia, 18 in piazza Cesare Battisti e 10 in piazza Mercantile. Quarantotto casette, non circa, quasi, pressapoco, più o meno, su per giù: quarantotto,  bianche, grandi due metri per due metri, ignifughe, e pronte in pochissimi giorni. Proprio come quelle dello scorso anno. Che altro dire. A noi non resta che augurare buon Natale a tutti: ai bravi, che riceveranno il regalo e ai cattivi, quelli che dovranno meravigliarsi per l’ennesimo Natale organizzato in questo modo, perché a detta dell’assessore Maselli diversamente proprio non si può fare.