Amarezza e delusione mischiate a rabbia e alla solita voglia di non mollare, di non restare a guardare mentre continua il processo di lobotomizzazione della società civile, che ormai tanto civile non è più. Nell’indifferenza generale, due medici hanno dimostrato senza dubbio di essere stati vittime di un complotto, ordito per non screditare le belle facce di chi finora non è stato capace di dare risposte concrete a un popolo bistrattato e visibilmente rassegnato. Si sono incatenati, hanno rischiato grosso denunciando e adesso sono affamati. Non tanto per lo sciopero senza panini sottobanco che portano avanti da 24 ore, ma affamati di quella giustizia totalmente assente in questa vergognosa pagina della sanità pubblica.

Non una telefonata, un messaggio, la richiesta di chiarimenti da quando hanno iniziato lo sciopero della fame. Cosa devono fare ancora per dimostrare di non essere loro i carnefici? Gli utenti dell’ospedale della Murgia, aperto ad aprile 2014 per una promessa elettorale non mantenuta dall’ex assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, ora parlamentare europeo, se ne sbattono di quei due medici stesi non dal freddo e dalla stanchezza, ma dall’indifferenza di chi dovrebbe tutelarli e invece gli punta il dito contro. In un’era malata, forse più malata della sanità pubblica pugliese, succede che ad Altamura due medici tirino fuori le palle per tutti, mentre a Gravina (domani 30 ottobre alle 18), si riunisca il gotha sanitario e politico di questa terra tenuta in piedi solo dalle illusioni e dalle promesse da marinaio. Il rilancio non possono essere le insegne luminose sistemate in ogni dove, a un costo di diverse migliaia di euro, metre le serrande della camera calda sono scassate; scassate come le ambulanze che trasportano i pazienti in ogni dove.

Allo stesso tavolo siederanno, uno accanto all’altro, molti dei protagonisti dello scempio che va in scena quotidianamente. Si parlerà di nuove opportunità per un’ospedale di eccellenza. Ci sarà il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha invitato i due medici in catene a tornare da lui con gli avvocati. Presidente, risponda almeno agli sms dei consiglieri regionali che le chiedono un intervento. Dell’unico consigliere regionale andato a parlare con i due medici. Di che altro ha bisogno? Cerca anche lei un appiglio per punire Francesco Papappicco? Ci sarà il direttore generale della Asl di Bari Vito Montanaro. Recentemente si è detto stizzito dal nostro atteggiamento intimidatorio, per le continue denunce sullo sgarupato ospedale della Murgia, definendolo polo di eccellenza. Quando mai. Ci sarà il direttore generale del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli, il principale protagonista dello scandalo sulla nuova telecardiologia “pubblica”. Progetto contestato da medici, infermieri, un pezzo della politica, ma ancora in piedi grazie a carte false e soldi pubblici. Ci sarà anche il silente presidente degli ordini dei medici pugliesi, Filippo Anelli.Dove eravate un anno e mezzo fa, quando avete disertato l’invito a partecipare a un analogo convegno, organizzato da chi vi contestava, ma lo avrebbe fatto civilmente e dandovi anche alcune proposte sensate?

La lista è lunga e comprende eminenze ed eccellenze del mondo accademico, religioso, culturale. Ci sarà anche chi con l’ospedale della Murgia e con questo territorio non c’entra assolutamente un piffero. Possibile che nessuno abbia un sussulto? Possibile che vi siate fatti tutti sopraffare dalla sindrome del potere, e che lo difendiate ad ogni costo? Scendete dai vostri piedistalli e guardate negli occhi la gente quando fate le vostre promesse. La vostra bella faccia e le vostre vite agiate valgono quanto quella di un infartuato costretto a un viaggio della speranza per raggiungere l’emodinamica dell’ospedale Miulli di Acquaviva dal Perinei.

Voi, utenti costretti a migrare altrove pur avendo quel mostro in mezzo al niente, sotto utilizzato e pericoloso, in cui sono impropri persino i ricoveri in Rianimazione, non limitatevi a battere le mani a comando per avere in cambio un’altra vana promessa. Pretendete che vi guardino negli occhi quando dicono che l’ospedale della Murgia, il vostro ospedale, è stato, è oppure sarà un polo di eccellenza. Pretendete chiarezza sui tempi, stringetevi a chi sta mettendo a rischio il proprio posto di lavoro, sta trascurando la propria famiglia per sopperire con la propria professionalità e dedizione alle mancanze mal celate di questo ospedale e più in generale della sanità regionale.

Sempre non valga per tutti il motto di Daniele Amoruso: “Sai com’è. Nella sanità pubblica puoi fare un po’ meno bene e spendere di più”. Nella sanità pubblica dovrebbero essere garatite uguaglianza e assistenza dignitosa per tutti. Il resto sono chiacchiere che arricchiscono pochi a scapito della moltitudine. Che tristezza dover ricorrere all’invettiva morale, pur non sentendomi affatto un moderno Savonarola. Forse, però, è l’ultimo strumento rimasto nel tempo in cui anche i documenti ufficiali vengono contestati o ignorati.