L’operazione è stata direttamente concepita e orchestrata da Michele Emiliano che, come fu per se stesso con San Severo, ha trovato il modo affinché Desirée Digeronimo possa evitare di andare a Roma ad esercitare la sua funzione di magistrato: resterà in Puglia, facendo a Trani l’assessore tecnico.

Il sindaco Amedeo Bottaro, eletto il 31 maggio, espressione del Centrosinistra, non ha ancora nominato la giunta comunale: l’unico nome che è venuto fuori è quello della dottoressa Digeronimo, di cui non è stata ancora chiarita la delega.

Sarebbe stata una richiesta precisa di Emiliano, che non poteva garantire nessun posto in giunta regionale alla sua collega, anche se non è escluso che fino alla fine possa uscire qualche nomina in qualche agenzia a latere. Si parla per esempio per Antonio Vasile, uno degli organizzatori della campagna elettorale regionale della Direzione Generale di Puglia Promozione, con Giancarlo Piccirillo ex cerchio magico Vendola-Godelli che torna al Teatro Pubblico Pugliese da cui era in aspettativa. Antonio Vasile è del resto il proprietario sia del locale dell’ex libreria Palomar dove Emiliano ha fatto il suo quartier generale, sia dell’Hotel Parco dei Principi, dove ad esempio si svolge la kermesse per la “scelta” dei nuovi assessori.

Insomma, la politica assomiglia sempre più a un’agenzia di collocamento per gente scontenta e in cerca di sistemazione più agevole, o per nulla facenti figli di papà con grandi capacità di servilismo apparentemente gratuito e disinteressato. Non sappiamo come il sindaco di Trani, che pure dai partiti e dai movimenti è stato eletto, giustificherà questa sua scelta a chi, legittimamente, non s’aspettava questa nomina puramente strumentale. Una ulteriore mortificazione di due istituzioni un tempo sacre: la Magistratura e l’amministrazione di un Comune.