La campagna “metti la polvere sotto il tappeto” di faxonline si è chiusa col botto. Un servizio esclusivo di ottima fattura, sul pazzo omofobo, depravato e psicolabile che all’indomani dell’aggressione a Leo, ha voluto sensibilizzare la cittadinanza di Polignano. Un grave episodio stigmatizzato tanto dalle associazione di genere quanto dal sindaco del paese, Domenico Vitto. “La vera storia dei manifesti omofobi. Un altro chiaro esempio di omoidiozia”. La verità è che si è trattato di un modo ironico per sollevare l’attenzione su uno dei tanti pregiudizi all’italiana.

Il collega, dopo un’accurata indagine investigativa, aver ascoltato collaboratori di giustizia, essersi procurato le irrinunciabili immagini del circuito di videosorveglianza di un bar nella zona della stazione, facendo ben attenzione a oscurare i volti delle persone ritratte (sarà per questo che ci hanno messo un po’ prima di pubblicare l’articolo), ha fatto una disamina puntigliosa e coerente sulla scia della teoria “tutto a posto, qua nessuno è contro i gay”.

Purtroppo, come abbiamo constato con chi voleva rompere il culo a me e a mia sorella, con i “normali”, con quelli che proprio “non ho niente contro i gay, ma quella parola non volgio proprio sentirla”, oppure con gli assertori del “questo è ancora un paese a misura d’uomo” perché non c’erano “ricchioni” nelle vicinanze, le barriere culturali sono ancora troppe.

La tropue televisiva che non ha ritenuto degno di nota redarguire quel “depravato” che affiggeva messaggi omofobi era la nostra, precisamente composta dal sottoscritto e dall’ottimo Lorenzo Magaletti. Il pagliaccio che ha tentato, con messaggi evidentemente provocatori, per la tranquillità di tutti scritti su carta riciclata e affissi con la carta gommata, è Alessandro Antonacci, dell’associazione le ZanZzare, particolarmente attiva nella difesa delle minoranze e delle diversità.

Famose sono alcune loro campagne di sensibilizzazione per la sicurezza stradale o il sostegno a  diversamente abili in carrozzella e non vedenti. Certo, non sono politicamente corretti, ma nemmeno la zanzara ti avvisa quando ti salassa. Sarà per questo che fanno più rumore. La crisi, come dice qualcuno sul finire del nostro telestrada a Polignano, è soprattutto di valori. La crisi, quella economica, invece, ci ha purtroppo anche tolto il sorriso. Io, sarà per il concetto di tolleranza che mi è stato insegnato, non direi mai a nessuno “ricchione di merda”, anche se l’oggetto del contendere fosse diverso dalle inclinazioni sessuali.

Noi e la ZanZzara Alessandro Antonacci eravamo a Polignano – città accogliente e niente affatto omofoba, nel caso vogliate strumentalizzare anche questo articolo – per stanare le persone alle quali la mente non si è ancora aperta al cambiamento. Ripubblicate il video, magari mettete l’audio, così che i lettori abbiano la possibilità di capire esattamente e senza filtri il senso dell’operazione delle ZanZzare e del nostro servizio.