Alfonsino Pisicchio è un collezionista, di cariche. Eletto al Comune di Bari, poi nella Giunta Metropolitana (ex Provincia ora Area vasta), infine al Consiglio Regionale. Quest’ultima patacca se l’è appuntata al petto grazie alla Civica la Puglia con Emiliano, le prime due invece sotto le insegne di una lista sua personale, nominale.

Antonio Decaro, il Sindaco, è riuscito a tenerlo fuori dalla giunta ma nulla ha potuto quando se lo è ritrovato in Consiglio Metropolitano. Adesso Alfonso, detto il Pisicchino, per non essere confuso con Giuseppe il fratello maggiore, deputato e giurista, detto il Pisicchione, ha tirato fuori le unghiette affilate e ha pensato bene di stressare Decaro che ritiene più alla sua portata (e al suo fegato) del grosso Michelone (a proposito, Michelone fra le tante sciocchezze dette in campagna elettorale ha anche promesso, in caso di vittoria di perdere 20 dei 70 kg che lo appesantiscono ormai da troppo tempo).

Pisicchino vuole fare l’assessore Regionale. Senza se e senza ma. Pare sia l’unico sistema di levarselo di torno per Decaro. Solo in questo caso si dimetterà dal Consiglio Comunale e di riflesso anche dal consiglio metropolitano. Se Michele Emiliano dovesse mandarlo a remengo, Pisicchino ha già detto, battendo i piedini dispettosi, che no, mai e poi mai si dimetterà. lasciandosi in testa i tre berretti che attualmente indossa.

E allora: come definireste qualcuno che ha questa visione della politica? Una visione ossessiva compulsiva per cui esserci a qualsiasi costo è più importante che fare qualcosa di utile e buono per la comunità? Come poi si possono biasimare i milioni di cittadini e cittadine che si allontanano dalle urne, e ne fanno una questione di principio: non in mio nome, voi non farete nulla con il mio voto. Impresentabili, appunto.

E come pensiamo che la classe politica possa essere sfidata e rinnovata da nuove generazioni (e non solo in senso anagrafico) se i vecchi volponi, anche se non ancora decrepiti, si attaccano alle poltrone e agli scranni col bostik? E pensiamo a Loredana Vinci, che ha tentato inutilmente di essere eletta al Comune e che avrebbe una chance se Pisicchino si dimettesse. Se un giorno la scopriremo novella grillina, non dovremo nè biasimarla, nè meravigliarci.