La rete è impazzita. Su Twitter e Facebook i commenti non si contano e la nomina di Elena Laterza come addetto stampa del nuovo presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è diventato un caso nazionale.  Nooo, Emiliano, quello delle sagre, del programma partecipato, lo sceriffo intransigente, il sindaco vicino ai più deboli, quello del “qui si fa come dico io” nomina la compagna nel suo staff. E quindi?

A noi sembra una polemica inutile. Elena Laterza è al fianco di Emiliano già dal 2004, in occasione della prima campagna elettorale per la poltrona di sindaco di Bari. Quanti colleghi hanno fatto carriera piazzandosi, anche gratis, negli staff pre elettorali di questo o quel candidato? All’epoca qualcuno l’avrà raccomandata, poi si sono innamorati. Stando fianco a fianco tutto il giorno per tutti i giorni dell’anno è facile che succeda. L’allora sindaco ha fatto scelte non facili per stare dietro al nuovo amore. La Laterza è una una collega valida, una professionista che ha deciso di investire tutto nel suo amato. L’ui l’ha ripagata ancora una volta perché poteva farlo. Non c’è niente di strano, di irregolare. Come dice lo stesso governatore è la legge a stabilire cosa è opportuno e cosa no.

Quello da addetto stampa è un ruolo che ha bisogno della massima fiducia. La Laterza evidentemente gode di quella incondizionata di Michele Emiliano. Non sappiamo se più o meno del nuovo capo di gabinetto, l’avvocato salentino che lavorava a Milano Claudio Stefanazzi. Certo, possiamo immaginare quanto sia difficile far accettare questa semplice nomina ai senza lavoro di questa città, della regione Puglia, presi più volte per i fondelli con promesse non mantenute. Una su tutte quella dei 30mila posti di lavoro fatta dall’allora candidato sindaco per la seconda volta Michele Emiliano.

Si può fare e quindi si fa. Punto. Diverso sarebbe stato se, come tante volte è successo, compagni, amici, amichetti e lacché fossero stati piazzati senza concorsi e poi sistemati, in strutture controllate dalla Regione. Emiliano vada avanti e faccia quelle cose straordinarie che ha promesso di fare al momento dell’insediamento. Se possibile, al netto dei baci e degli abbracci con Vendola, caro presidente, cerchi di fare un po’ di pulizia, cancellando per quanto ancora possibile quei rapporti personali realmente fastidiosi e dannosi dentro il carrozzone regionale.

Presidente, a noi, più che l’assolutamente prevedibile e legittima nomina della sua compagana, indigna il silenzio su alcune delle inchieste in cui l’abbiamo chiamata in causa anche in maniera diretta. Aspettiamo il prossimo comunicato stampa. Può stare certo, però, che non ci limiteremo solo a passarli i comunicati stampa approvati dalla sua compagna, con la speranza di vedere lo stesso atteggiamento vigile e critico anche da chi adesso grida allo scandalo. Saprà certamente a Bari come si dice: “Mamma, Ciccio mi tocca. Toccami Ciccio”.