Nella società proprietaria de ilquotidianoitaliano.it c’è anche Giacomo Olivieri, il presidente nazionale di Realtà Italia. Lo abbiamo scritto altre volte in passato. Lo sanno le pietre, ma anche senatori, onorevoli, assessori e consiglieri che chiamano Olivieri per cercare di limitare i cavalli pazzi Antonio Loconte, Fortunata Dell’Orzo e il resto della redazione (che personalmente ringrazio per la dedizione e l’onestà). È vero, se l’intenzione è quella di voler appiccicarci addosso l’etichetta di non allineati, siamo dei cavalli pazzi. Non prendiamo ordini né da Olivieri, né da nessun altro. Siamo tutti pagati e non sul libro paga.

Ci fa piacere che il Movimento 5 Stelle abbia scoperto questa magagna un anno dopo l’acquisizione del giornale. Vuol dire che, al netto degli scivoloni in buona fede, finora siamo riusciti a preservare autorevolezza, indipendenza e lealtà nei confronti dei lettori e delle nostre fonti. Alberto Claudio De Giglio, ufficio stampa del Movimento, sulla sua pagina Facebook scrive sconvolto:

Sapete chi è l’EDITORE del Quotidiano Italiano? GIACOMO OLIVIERI, leader di Realtà Italia a sostegno di Michele Emiliano. Premetto che il Quotidiano Italiano è un giornale che secondo me sta facendo un ottimo lavoro sul territorio, grazie soprattutto ai ragazzi che ci lavorano. Tuttavia da quando è incominciata la campagna elettorale è già la seconda volta che compaiono post strani come quello che vi posto (e che noi mettiamo nella galleria fotografica ndr), sempre nella rubrica “chi sale e chi scende” e sempre stranamente “non firmati” (perché sono a firma della redazione, così come tutte le cose non firmate ndr). In teoria il centrosinistra dovrebbe battersi per la libertà di stampa e contro il conflitto d’interessi giusto? Informazione libera perchè un cittadino informato possa poi votare liberamente.Ora, senza mezzi termini: mi prendete per il culo?

L’oggetto dell’indignazione è il nostro “chi sale e chi scende”, in cui mettiamo il segnale verde a Giacomo Olivieri e rosso a Gugliemo Minervini. Rubrica in cui è stato messo in passato il segnale rosso ad Antonella Laricchia, Renzi, Schittulli. Nell’ultimo scriviamo che Olivieri la freccia all’insù se l’è meritata per essere riuscito a mettere insieme una coalizione di centro i cui partiti, in caso contrario, da soli non sarebbero mai riusciti a raggiungere la soglia di sbarramento del 4%. Una notizia data da tutti i giornali, perché degna di nota. Data anche da tutti quei giornali che hanno fatto della marchetta istituzionale, commerciale e politica, il proprio modus operandi. Noi marchette non ne facciamo e se un fatto è una notizia, lo riferiamo, anche intervistando Olivieri se necessario, come intervistiamo tutti gli altri contendenti a queste regionali.

Ad Alberto De Giglio e a tutti i pentastellati caduti dal pero ricordo che, nel solo mese di marzo, bari.ilquotidianoitaliano.it ha pubblicato 8 articoli sul Movimento 5 Stelle, 6 su Emiliano, 5 su Schittulli e 2 su Realtà Italia, l’oggetto dello scandalo. Il vero problema è quel maledetto complesso di inferiotà, il pensare perennemente al complotto contro i ribelli che, in alcuni casi, così ribelli non sono. Come si può vedere nella fotografia allegata al pezzo, non solo pezzi e comunicati a 5 Stelle vengono pubblicati, ma sono anche molto seguiti. Il consiglio è quello di crescere, ormai siete una forza politica, non più solo dei guastatori.

Se prendiamo, invece, i dati dall’inizio dell’anno non c’è storia. Il Movimento 5 Stelle è il più seguito tra tutte le forze politiche impegnate in questa campagana elettorale. Per la verità lo seguivamo anche prima che si cominciasse a fare sul serio. Siamo stati i primi, per esempio, a intervistare la candidata presidente Antonella Laricchia, in una lunga intervista in cui non abbiamo fatto alcun taglio, nessuna rivisitazione. Abbiamo evitato di criticarla, quando al convegno sull’ospedale della Murgia, ha fatto campagna elettorale sull’idea del Movimento in materia sanitaria, senza dire una sola parola sulle sorti del Perinei, circostanza per la quale era stata invitata (seppure, a differenza degli altri candidati, era presente).

Noi non prendiamo per il culo nessuno, caro Alberto, con o senza Olivieri nella compagine societaria che detiene ilquotidianoitaliano.it. Non abbiamo tessere di partito e non escludo che qualcuno dei redattori sia un vostro elettore, così come ce ne sono altri di centrodestra e centrosinistra. Siamo sicuri che altri, senza politici tra i proprietari, ma con a capo imprenditori condizionati dalla politica o sostenitori della politica, facciano la stessa cosa? Difendiamo la nostra libertà quando ci chiamano dal centrodestra per dirci che forse siamo troppo di sinistra, ma allo stesso modo quando dal centrosinistra dicono che stiamo prendendo una deriva di destra.

Rispondiamo nello stesso modo anche al Movimento 5 Stelle, invitandovi a essere più attenti e sollevare questioni di conflitto contro chi realmente ha trasformato giornali, televisioni e siti internet in sedi di partito o in luoghi in cui si passano veline senza farsi cogliere da nessun sussulto di dignità. Sparare nel mucchio, pur ammettendo il nostro ottimo lavoro sul territorio, non fa bene alla pruralità dell’informazione. Ovviamente, nonostante l’inopportuno attacco restiamo, come sempre, anche a disposizione dei tanti consiglieri di Municipio, comunali, portavoce, onorevoli, candidati a 5 Stelle che in privato chiedono il nostro intervento per sostenere le proprie iniziative, ma in pubblico si scandalizzano.