A scuola, in matematica, io ero una capra. In cinque anni d’inglese, ho imparato a dire solo: “bonjour”. Mi piaceva l’Italiano, ma era obiettivamente difficile seguire la lezione sotto il rumore del mio compagno di banco che batteva i denti per il freddo.

È una storia vecchia come il mondo: in molte scuole, il riscaldamento non funziona. Ne abbiamo parlato e riparlato, è successo a Palo del Colle alla scuole elementari Antenore Benedetto Croce, e alla scuola dell’infanzia di via della Resistenza, ma segnalazioni ci giungono da più plessi e da diversi Comuni. D’accordo, va bene la burocrazia, va bene mancano i soldi, ma com’è possibile che debba essere una folla di mamme infuriate l’unica possibilità per i bambini di fare lezione in un’aula riscaldata?

Passi per il caso della Benedetto Croce, dove la mancanza di fondi per la manutenzione straordinaria impedisce la sostituzione dei termoconvettori rotti, ma che scusa inventiamo per la scuola dell’infanzia Don Milani di Casamassima? Un filo. Solo un filo rotto. Alla riapertura del plesso, dopo le vacanze invernali, i termosifoni non funzionavano e i bambini facevano lezione coi cappotti. Anche qui, mamme in protesta si sono rivolte prima al preside, poi al sindaco. Un sopralluogo tecnico ha rivelato che il problema era un filo elettrico staccato.

Ora, è vero che la scuola è rimasta chiusa per le vacanze di Natale, ma lo stesso filo staccato, riparato il 7 gennaio, si poteva sostituire benissimo il 5, dopo tutto era festa a scuola, non negli uffici tecnici comunali, non per le ditte appaltatrici dei servizi di manutenzione scolastica.

La mancanza di fondi è una brutta bestia, c’è crisi e non ci sono soldi, ma la crisi non diventi una coperta calda sotto cui nascondere lassismo e mancanza di volontà. Non è possibile che i bambini delle scuole elementari debbano far lezione coi cappotti addosso perché dal Comune non hanno mandato i tecnici il giorno prima a verificare che fosse tutto a posto. Non è possibile che, ogni volta che si stacca un filo alla caldaia della scuola, i genitori degli alunni debbano prendere i forconi e accendere le torce.