Bari

L’emergenza è epocale, datata, ampiamente analizzata, prevista e prevedibile. Ma Bari è seduta, immobile, attorno alla sua incapacità di accoglienza. Attorno alla sua profonda ignoranza sui diritti non negoziabili, quelli sanciti dalla dichiarazione universale del 1948, forse il documento più importante degli ultimi secoli, ampiamente disatteso in tutto il mondo.

Bari continua a non sapere o a fingere di non sapere che nessuno di quei 200 sventurati che un giorno decisero di passare il mare a rischio della vita per approdare a queste rive così poco ospitali e caritatevoli, non hanno tentato la sorte per il puro piacere (che pure è un diritto) di viaggiare e conoscere posti nuovi.

Se il nostro Consiglio Comunale, se gli assessori, se il sindaco Decaro si fossero almeno una volta degnati davvero di conoscerli, quei duecento sventurati che, per inciso, hanno tutti il permesso di soggiorno perchè sono rifugiati politici sotto l’alta protezione delle Nazioni Unite, si fossero peritati di capire che la vita stava offrendo alla città di Bari (“Una comunità aperta” recita uno statuto che forse nessuno di loro ha mai letto) l’occasione di mettere in pratica buone politiche di accoglienza e ascolto che fanno bene a tutti, perchè migliorano la convivenza e aumentano la qualità della vita; si fossero resi conto sino in fondo che a parte la legge di carta, c’è la Legge Morale di cui parlava Kant, quella Legge che deve abitare sempre ciascuno di noi, certamente non avrebbero scelto questa orribile location per buttarli lontano dalle loro viste e dalle loro intelligenze.

Non solo: hanno scelto il posto più squallido e più problematico, completamente di nascosto dai residenti, che già da bravi italiani rimbambiti da vent’anni di pessima televisione e anche peggior sistema mediatico, si sono già allertati e minacciano di fare sfracelli perchè “i negri qua non li vogliamo”.

E non hanno mai nemmeno tentato una vera politica di inclusione e di assistenza, continuando solo a dare soldi alle associazioni amiche per la gestione di donne e minori (purchè se ne occupi qualcun altro, purchè siano invisibili alla città, purchè il razzismo strisciante che fatalmente nasce quando all’ignoranza della gente minuta si somma quella dell’Amministrazione): e questa sarebbe dovuta diventare la capitale europea della cultura del 2015?

Per creare una comunità razzista non ci vuole poi molto: costringete a vivere come animali un po’ di maschi adulti, magari di pelle scura, su cui si vanno stratificando i pregiudizi di secoli, le paure di sempre, i terrori dell’uomo nero che inculchiamo sin dalla culla ai nostri figli. Teneteli in un posto dove non ci si può lavare perchè manca l’acqua e non esistono bagni per i bisogni.

Fregatevene delle loro vite di rifugiati che una volta ottenuto il permesso di soggiorno non sanno dove andare, non possono lavorare regolarmente, affittare una casa, insomma devono vegetare nel limbo di una non esistenza finchè accade qualcosa in  bene o di male. Non possono nemmeno legalmente raggiungere qualche parente che vive in altra nazione.  Eccole le bestie di cui aver paura, i negri che possono essere tutti potenziali stupratori, ladri e assassini.

Voi, amministratori di questa città, dovreste vivere due giorni nelle loro stesse condizioni, nelle condizioni in cui li avete costretti e poi raccontateci come vi sentire. E poi, quando queste persone si organizzano per sopperire alla vostra inedia e alla vostra ignoranza, nemmeno in quel momento prendete una decisione e iniziate a praticare politiche serie di integrazione, di inclusione sociale, di collaborazione con i residenti della zona dove avete deciso di portarli. Avete avuto mesi a disposizione per trovare una soluzione negoziata ma non lo avete fatto.

Ora i residenti delQuartiere Libertà, già molto turbati da quelle sacche di delinquenza che riguardano anche cittadini stranieri, penseranno a un’invasione di subumani bruti ed è plausibile che la malavita organizzata storica possa avere degli atteggiamenti molto negativi per non dire di peggio. Qualcuno potrebbe farsi molto male.

Voi, Amministratori di questa città, ne sarete completamente responsabili.