Lo pensano tutti, ma nessuno lo dice: l’ospedale della Murgia non doveva essere aperto. Non era ancora pronto. Non è ancora pronto. Non parliamo del rifacimento degli impianti o delle grosse mani di vernice date per cancellare dai muri i segni dei vent’anni di abbandono. Non doveva aprire perché non c’è abbastanza personale, perché non c’è l’Unità pediatrica di terapia intensiva; perché non c’è l’Unità coronarica promessa, pubblicizzata sulle locandine ufficiali pre-apertura e non realizzata, per cui gli infartuati devono correre al Miulli, sempre che i mezzi del 118 non siano impegnati altrove; perché, in generale, non si poteva mantenere la promessa di un eccellente livello di assistenza. E pensare che si parla già di depotenziamento.

Un ospedale grande spesso non è un grande ospedale. In un ospedale spacciato come ciò che di meglio possa esistere, chiamato a servire un territorio così vasto, non si possono commettere errori. L’eccellenza di una struttura di questo tipo la fanno le attrezzature, la professionalità e l’abnegazione del personale sanitaio. A Gravina, Altamura, Poggiorsini, Santeramo già lo chiamano l’ospedale degli orrori, l’ospedale della morte, l’ospedale che ammazza i bambini. Ne sono morti tre in circostanze tutte da chiarie in due mesi. Lo hanno aperto in fretta e furia il 12 aprile scorso.

La cosa che più inorridisce è che da un lato manca il personale e allora capita che se porti tuo figlio in preda ai dolori e alle lacrime, soprattutto nel fine settimana, ti conviene iniziare a pregare; dall’altro molte delle suppellettili dei vecchi nosocomi (ancora utilizzabili) di Altamura e Gravina, sono finite a casa di qualcuno, persino distrutte o semplicemente non si sa dove siano.  Una leggenda (avvalorata dal capitolato d’appalto e da alcune testimonianze ufficiose ma autorevoli), narra che alcuni primari siano stati addirittura invitati a scegliere arredi e suppellettili nuovi, pur avendo fatto presente la possibilità di utilizzare quelli esistenti, in buono stato, funzionanti e funzionali.Ma come, arredi usati in un ospedale nuovo?

Senza parlare delle finestre del reparto di Psichiatria: fatte, consegnate, pagate e montate due volte, perché le prime non erano adeguate. Certe promesse vanno mantenute. Nello stesso modo adesso bisogna rendere quel casermone un ospedale, indipendentemente da cosa le verifiche commissionate dalla Asl e quelle della magistratura diranno sulla morte dei tre bambini; deve diventare un ospedale perché non sempre il personale del 118 della Murgia può tamponare le falle di quel casermone.