La prima conferenza stampa dopo la batosta, Mimmo di Paola l’ha dedicata a riprendersi stile e contenuti che gli sono propri e confacenti. Sia pur non fisicamente, ha dato un bel calcione negli stinchi alla Coalizione di centro destra che l’ha così malamente portato alla débacle. Coalizione che adesso litiga alla luce del sole, dopo mesi di riunioni all’ultimo sangue, e che senza manco preoccuparsi di fare nomi e cognomi, “chiede la testa” di Antonio Di Staso e Luigi D’Ambrosio Lettieri, considerati (a torto, secondo noi), unici responsabili di tale pessima riuscita.

Ricordiamo che tutta la campagna elettorale di Mimmo Di Paola era stata basata sul “riscatto dopo dieci anni di mala gestio” da parte di Michele Emiliano, una sorta di ritorno alla luce dopo due lustri interminabili di buio. Nella logica dell’alternanza, l’ex manager di Aeroporti di Puglia aveva ottime possibilità di successo, senza dimenticare che, non si sa quanto seriamente, lo stesso Emiliano lo aveva invitato a partecipare alle primarie del Centro Sinistra (quelle poi vinte da Antonio Decaro), considerandolo un “ottimo candidato”.

La sconfitta però è stata così devastante che non possiamo eludere un’analisi interna alla coalizione che ha fallito l’obiettivo. Detto in altre parole, la vittoria di Decaro è sicuramente stata resa ancora più eclatante dalle divisioni interne al centro destra. In un momento di estrema debolezza di Forza Italia (e con Raffaele Fitto che stravince alle europee e non riesce a far diventare sindaco il suo candidato), la Lista Schittulli non ha problemi a fare la sua corsa sui suoi obiettivi che sostanzialmente stanno tutti nella conquista delle prossime Regionali (2015).  E il Nuovo Centro Destra di Massimo Cassano, sta sicuramente cercando nuove sponde meno asfittiche e scontate su cui innestarsi con successo, e non è detto che sia a destra.

La coalizione, insomma, non ha più un “centro di gravità permanente” o lo sta rapidamente cambiando. Foza Italia rischia il dissolvimento fisico che potrebbe essere accelerato dalla richiesta di dimissioni dai suoi vertici da parte di chi (Ninni Cea e Pasquale Finocchio) non ha in realtà svolto neppure il ruolo di opposizione durante i due mandati di Emiliano.

Gli atti del Consiglio Comunale sono a disposizione di chiunque voglia verificare l’esistenza di una vera opposizione al centro sinistra e una conferma indiretta viene proprio da Mimmo Di Paola: c’è stato bisogno di un candidato “esterno” non immediatamente scrivibile a nessun partito o movimento della coalizione perchè si avesse un candidato disponibile a sfidare Antonio Decaro. E prima di chiedere la testa dei due parlamentari, Cea (che non si è ricandidato) e Finocchio (rieletto come più suffragato in Consiglio Comunale) dovrebbero, se ne sono in grado, chiedersi quanto la loro inerzia e la loro inettitudine di “oppositori” abbia contribuito alla terza sconfitta consecutiva contro un Centro Sinistra concreto e compatto. (continua)