Volontari sottopagati, sperperi, ambulanze vecchie e altre, nuove, che si aspettano per mesi, personale non competente. Questi sono solo alcuni dei presunti problemi del 118 barese denunciati da “Il Quotidiano Italiano” negli scorsi giorni. Bene, ieri pomeriggio, presso l’aula Balestrazzi del Policlinico si è tenuta una riunione fra il direttore della Centrale Operativa del 118 Bari, Gaetano Di Pietro e i presidenti delle associazioni di volontariato convenzionate. Se ne sarà parlato sicuramente, penserete voi. Macchè, si trattava, infatti, solo di una ‹‹riunione tecnica››.

Proprio così. Nel corso dell’incontro si è parlato di cose meramente tecniche, questo è certo, ma dei problemi che hanno richiamato l’attenzione, fra gli altri, del presidente della Provincia Francesco Schittulli, del consigliere regionale Massimo Cassano e dell’assessore provinciale Sergio Fanelli, neanche l’ombra.

Personale non competente sulle ambulanze? Sfruttamento dei volontari che chiedono l’internalizzazione? Questi, così come gli altri presunti problemi del 118 barese, non sono venuti a galla durante l’incontro perché, secondo Cesare Calamita, coordinatore infermieristico, ‹‹Non c’entrano niente››.

Un’aria di diffidenza la si poteva percepire entrando nella sala dove si è tenuto l’incontro. Una volta capito che era arrivata “la stampa”, qualcuno ha iniziato a chiederci il perché della nostra presenza e, soprattutto, come avessimo potuto sapere di quell’incontro. Inutile sottolineare la necessità dei cittadini di conoscere la verità sui fatti e le denunce messe nero su bianco dal Quotidiano Italiano perché questi problemi non avrebbero niente a che fare con le questioni tecniche alla base del meeting.

Ma se il direttore parla ai presidenti delle associazioni di volontariato convenzionate deve venire fuori questo argomento… No, ‹‹te l’ho detto dall’inizio e tu non mi ascolti…››. Ma com’è possibile? ‹‹Non riesci a capire i livelli – sostiene Calamita – i livelli di discussione sono diversi: questo è un livello organizzativo. Noi siamo Policlinico, loro sono Asl. Ecco perché ti dico che hai sbagliato. Se i direttori fossero stati convocati dalla Asl allora si doveva andare. Sono due cose diverse››.

Va bene, ma la condizione di lavoro dei soccorritori dovrebbe essere la base del servizio offerto dalle associazioni di volontariato. ‹‹A noi non interessa. Il nostro servizio è fare arrivare i soccorsi. Quello che sta dietro a noi non interessa.  Adesso mi devi dire “mi dispiace di aver fatto una caz…”››.

Dopo non aver esaudito le sue richieste, abbiamo cambiato interlocutore, chiedendo al direttore della Centrale Operativa del 118 Bari, Gaetano Di Pietro se fosse interessato a fornire qualche spiegazione in merito ai problemi segnalati dal Qi. Neanche stavolta, però, la nostra curiosità è stata saziata:

‹‹Da quello che ho letto io sono segnalazioni che vedono in contrasto i soccorritori con i loro presidenti. Per cui, non abbiamo un’attività routinaria di controllo, di verifica che facciamo tutto l’anno. Noi non abbiamo un rapporto diretto col volontario, è il presidente delle associazioni di volontariato che ha firmato una convenzione con la Asl e se la devono vedere loro. La centrale operativa non si occupa di queste cose: si occupa delle ambulanze che la Asl, in convenzione, mette a disposizione. Noi non entriamo nel merito dei rapporti convenzionali››.

Avremmo potuto replicare che non si tratta solo di un “loro” problema, bensì di un problema di tutti, ma tant’è…

Insomma, chi se ne importa se i volontari protestano con sit-in, se vengono richieste commissioni d’inchiesta sulla gestione del 118 barese e sulla condotta delle associazioni di volontariato. In fondo si trattava solo di una ‹‹riunione tecnica››.

17 gennaio 2013

Angelo Fischetti