Dalle ore 20 di ieri sera 7 luglio, non si avevano più notizie di un peschereccio dopo il suo mancato rientro nel porto di Campo Marino di Maruggio. La segnalazione giungeva alla Guardia costiera di Gallipoli. Il peschereccio era iscritto a Taranto, con a bordo tre membri di equipaggio. I parenti, allarmati dal fortunale che nel corso della serata si era abbattuto sulle coste salentine e dalla assenza di contatti telefonici, avevano allertato la Guardia Costiera. La Sala operativa del VI° Maritime Rescue Sub Center della Guardia Costiera di Bari, da una prima ricognizione radio satellitare non riscontrava la presenza dell’unità navale, e pertanto iniziava a coordinare le ricerche, attraverso le Motovedette della Capitaneria di porto di Taranto, di Gallipoli e gli elicotteri del 84° Centro SAR dell’Aeronautica Militare di stanza a Gioia del Colle.

Le complesse ricerche terminavano nella notte alle 4.42, quando la Motovedetta CP848 di Gallipoli trovava i tre naufraghi a circa 6 miglia da Punta Prosciutto (video). I malcapitati in acqua da diverse ore si erano sostenuti grazie ai dispositivi di sicurezza del peschereccio ed ai giubbotti di salvataggio indossati prima dell’affondamento dell’unità, favorendo così l’azione di ricerca e soccorso delle Motovedette della Guardia Costiera, che una volta individuati venivano recuperati in discrete condizioni di salute e successivamente trasportati a Gallipoli per affidarli alle cure del 118. La Guardia Costiera manterrà con i propri velivoli ad ala fissa il monitoraggio dello specchio acqueo interessato dall’affondamento per verificare la eventuale presenza di chiazze di idrocarburi potenzialmente fuoriusciti dai serbatoi del peschereccio. “L’efficace azione del Reparto Operativo di Bari e dei Comandi dipendenti ha senza alcun ombra di dubbio evidenziato il valore, l’importanza e l’assoluta rilevanza del fine istituzionale che il Legislatore ha demandato al corpo: la salvaguardia della vita umana in mare”, si legge nella nota.