Domenica 3 luglio il Museo archeologico nazionale di Taranto rimarrà chiuso. La comunicazione giunge direttamente dalla pagina Facebook del MArTA. La politica nazionale e regionale, pertanto, si è sollevata. E, se da un lato il Movimento 5 Stelle con i senatori Danila De Lucia e Mario Turco ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro dei beni culturali Dario Franceschini, i compagni di partito del titolare del Dicastero si affidano a una nota. “Una struttura importante e prestigiosa come il Museo Archeologico Nazionale di Taranto non può restare chiusa di domenica per carenza di personale. In questi anni il MArTA è stato uno dei catalizzatori della rinascita culturale del capoluogo ionico ed uno dei principali attrattori turistici. Questo episodio, purtroppo, ci riporta indietro di anni”, dichiarano i consiglieri regionali del Partito Democratico Maurizio Bruno e Vincenzo Di Gregorio.

“Taranto – proseguono – sta crescendo molto in ambito turistico. L’incremento del traffico crocieristico, i grandi eventi, l’attività di promozione hanno finalmente sdoganato il capoluogo e la provincia ionica, facendone conoscere ed apprezzare le bellezze paesaggistiche, il mare, le tradizioni enogastronomiche, la storia e la cultura. Le aperture domenicali e festive del MArTA sono state un importante tassello della rinascita tarantina”. I consiglieri piddini soggiungono: “Il cartello chiuso per carenza di personale è una sconfitta non solo per Taranto e per la Puglia, ma per il nostro Paese che ospita il più elevato numero di capolavori di qualsiasi altra nazione. Nel prossimo fine settimana, inoltre, Taranto ospiterà il campionato nazionale di Aquathlon, un evento sportivo che richiamerà circa 1.000 presenze. È un peccato che un flusso di visitatori così ingente non possa recarsi al MArTA”. “Ci auguriamo – concludono Di Gregorio e Bruno – che si faccia chiarezza sui motivi di questa decisione. Se ci sono problemi strutturali, occorre affrontarli con urgenza e risolverli. Come consiglieri di maggioranza, se necessario, solleciteremo la Regione Puglia sulla vicenda. Il nostro auspicio, però, è che le chiusure domenicali e festive non diventino la regola in un momento in cui, invece, Taranto e la Puglia hanno necessità di far conoscere il loro volto migliore”.

“Sciatteria, assenza di programmazione e mancanza di cura per realtà culturali e storiche di pregio straordinario, che concorrono ad impreziosire anche la nostra offerta turistica: la chiusura domenicale del museo MArTa di Taranto è il risultato di una gestione incomprensibile dei Beni Culturali.  Ed ecco che è arrivata la legittima reazione dei lavoratori, abbandonati a turni massacranti per colmare la gravissima carenza di personale. Dopo le tante promesse della politica, a cui non è stato dato seguito senza rispetto per i lavoratori e per coloro che attendono di essere assunti, i sindacati hanno incrociato le braccia. Giustamente. Per questo, ho scritto al ministro dei Beni Culturali e alla Giunta regionale per esprimere la mia più decisa protesta: lasciare il museo in queste condizioni è affermare il più totale disinteresse nei confronti di una realtà di raro valore e che meriterebbe ben altra cura da parte delle istituzioni. Francamente, lo trovo inaccettabile”, dichiara il consigliere regionale di Forza Italia Vito De Palma.

Del medesimo tenore la presa di posizione dei sindacati. Confederazione generale italiana del lavoro, Federazione lavori pubblici, Rappresentanze sindacali unitarie, infatti, parlano di “malcontento generale” dei dipendenti, “dovuto ai carichi di lavoro eccessivi che non tengono conto della carenza gigantesca del personale”. Si tratta di un fatto considerevole, poiché il museo è costretto (per lo meno al momento) a garantire solo il 30% delle aperture nei giorni festivi. E pensare che la prima domenica di ogni mese è gratuita per i visitatori del patrimonio statale.