Uno squalo toro

“Sono vivo per miracolo”. E, ascoltato il racconto di quanto gli è accaduto, non ci sono dubbi che sia proprio così. Giuseppe Lorusso è un amante del mare e del kayak che domenica scorsa, primo maggio, si è trovato a vivere nella realtà uno dei peggiori incubi di chi va per mare: l’aggressione di uno squalo. Giuseppe si trovava nel mare di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, con il suo kayak a circa 70 metri dalla riva in acque profonde 4 metri, insieme a un amico poco distante. All’improvviso, stando al suo racconto dettagliato affidato a un post su Fb (qui la nostra videointervista), entrambi notano a pelo d’acqua una grande sagoma scura che si avvicina velocemente. Attimi di panico tra paura e incredulità, ma Giuseppe capisce subito che si tratta di uno squalo. “Il pescecane ha addentato la canoa, tentando di farmi cadere in acqua. Lo squalo in questione è senza ombra di dubbio uno squalo toro, tra gli squali italiani più grossi e più aggressivi. È uno squalo che solitamente non attacca l’uomo ma se provocato ed affamato non disdegna affatto”. Non c’è tempo per esitare, bisogna reagire: “Una bestia incazzata di oltre 3 metri e 150 kg di peso. Il mostro marino, dopo aver preso diverse pagaiate in testa dal sottoscritto ha desistito e dapprima ha girato intorno e poi si è inabissato”. Brutta avventura ma finita bene, tanto da poterla raccontare. “Qualche amico mi ha chiesto se avessi intenzione di continuare a fare kayak. Gli ho risposto di sì.Ho fatto una segnalazione alla capitaneria di porto di Taranto ed al comune di Castellaneta.Buona vita e buon vento”.