“È pianificata da tempo e rientra nell’ambito dell’ordinaria attività condotta dalla commissione”. Così Acciaierie d’Italia ha commentato la visita di questa mattina, 13 maggio, all’Ex Ilva di Taranto della commissione di inchiesta. L’ente parlamentare si occupa di condizioni, sfruttamento e sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Il sopralluogo è successivo all’incontro di ieri, 12 maggio, in Prefettura, dove si sono svolte le audizioni. Alla visita era presente anche l’amministratore delegato delle Acciaierie Lucia Morselli. In particolare, i sopralluoghi hanno riguardato altiforni, treno nastri e l’interno dello stabilimento. La Fiom ha chiesto un incontro tra i sindacati e la commissione “per ascoltare le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza, anche e soprattutto rispetto ad alcune criticità riscontrate”.

Ex Ilva, la situazione a Taranto

Lo scorso 5 maggio l’Italia era stata condannata una seconda volta dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per il negato diritto alla salute dei lavoratori dello stabilimento jonico e per gli abitanti del quartiere Tamburi. La prima volta era accaduto nel 2019, con le stesse motivazioni da parte della Corte internazionale. Nel frattempo, sempre nella giornata di ieri, Acciaierie d’Italia ha reso noto che la produzione aumenterà del 40% nel 2022 rispetto al 2021, con un obiettivo di 5,7 milioni di tonnellate. Il Dl Energia metterebbe a disposizione una garanzia pubblica per l’ex Ilva per il 90% dell’importo del finanziamento eventualmente richiesto. A questo si aggiungerebbero altri 150 milioni di euro per i lavori di decarbonizzazione. Se tutto fosse confermato, consentirebbe all’azienda di pagare i fornitori e garantirebbe la produzione annunciata. Proprio per questo ultimo intervento statale l’associazione Genitori Tarantini ha scritto in queste ore una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere che “non consenta che si consumi un ulteriore sacrificio del popolo tarantino, ancora una volta deriso, umiliato, offeso nella dignità”.