La Procura di Taranto si dichiara contraria all’istanza presentata dai legali dei commissari per l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva del 30 marzo 2022. Infatti, gli avvocati avevano chiesto il dissequestro dell’area a caldo dello stabilimento alla Corte di Assise di Taranto. L’area a caldo – messa sotto sequestro nel lontano 26 luglio 2012 – è in facoltà d’uso al polo siderurgico. Gli avvocati dei commissari ritengono che ora si possa procedere al dissequestro, perché le emissioni sarebbero inferiori oggi rispetto ad allora, grazie ai lavori di riqualificazione ambientale. In più, il dissequestro è una delle condizioni sospensive dell’accordo tra Arcelor Mittal Holding Srl, Arcelor Mittal Sa e Invitalia del 10 dicembre 2020. Allora la messa sotto sequestro avvenne a seguito dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Todisco. Le accuse furono di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari e all’omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. Solo in seguito ci fu la concessione della facoltà d’uso. La stessa Corte ora interpellata aveva pronunciato la sentenza per il processo Ambiente Svenduto il primo giugno 2021. Le motivazioni non sono state ancora depositate. La Corte in quella sede inflisse 26 condanne a politici, dirigenti e manager dell’ex Ilva.