Poche ore prima aveva denunciato in un dettagliato post su Facebook la famigerata pratica di retribuire con 50 euro l’attività dei “rappresentanti dei candidati” al Consiglio comunale della sua città, Barletta, invitando soprattutto i ragazzi a non cedere al ricatto del voto di scambio. La mattina dopo, il 25 maggio, mentre si recava a lavoro in auto nella sede della Bar.S.A., la municipalizzata della raccolta rifiuti di cui è amministratore unico, l’avvocato Michele Cianci è stato affiancato da una moto con due persone in sella, una delle quali ha puntato una pistola al finestrino. Una minaccia silente, poi i due hanno accelerato e sono spariti. Cianci ha riferito agli investigatori che i due non erano riconoscibili, avendo i volti coperti da caschi integrali. Toccherà alle indagini accertare se il grave atto intimidatorio sia collegato appunto alla denuncia pubblica dell’illecito penale del voto di scambio o all’attività del Comitato OAP (Operazione Aria Pulita), associazione ambientalista di cui Cianci è presidente e per conto della quale da tempo denuncia, fra l’altro, i continui sversamenti illegali di liquami nel canale H che sfocia sulla litoranea di ponente.