atleti disabili bloccati roma lecce
Immagine di repertorio. Fonte: pixabay.com

Bloccati in una carrozza e impossibilitati a uscire fino all’arrivo dei Vigili del Fuoco. È successo a quattro atleti disabili nella sera del 22 maggio presso la stazione di Fasano ed è stato solo l’ultimo incubo della tratta ferroviaria tra Roma e Lecce. Infatti, gli atleti dell’associazione Lupus 2014 avevano partecipato a una gara di boccia paralimpica nella Capitale. Al ritorno, i problemi si sono presentati già alla stazione romana. Secondo la testimonianza dell’associazione, “alla stazione Termini su quattro accompagnatori si sono presentati in due e si sono rifiutati di portare il bagaglio”. La normativa in merito, invece, prevede un accompagnatore per disabile, previa registrazione – già fatta in precedenza secondo l’ente sportivo – alla sala blu della stazione.

L’odissea di 10 ore per gli atleti disabili bloccati sulla Roma Lecce

Era solo l’inizio dell’odissea. I ragazzi hanno affrontato un viaggio durato 10 ore da Roma a Lecce perché si sono rotti due pantografi [dispositivi per l’alimentazione elettrica dei treni ndr] durante il percorso. Così il treno si è fermato per circa tre volte. L’ultima – ma non ultima sulla carta – fermata è stata di due ore e mezza. Il treno si è fermato a Fasano, nel Brindisino. I passeggeri sono stati invitati a scendere, ma l’assenza di un carrello per disabili ha impedito agli atleti di scendere. Una deputata che era in viaggio con gli sportivi è intervenuta, chiamando i Vigili del Fuoco. Dopo due ore e mezza in un ambiente chiuso senza aria condizionata e senza corrente elettrica, gli atleti disabili bloccati sulla Roma-Lecce sono stati liberati dai pompieri del Comando provinciale di Brindisi e spostati in un’altra carrozza, dove hanno percorso l’ultimo tratto per Lecce. Una dolorosa vergogna, non solo per come gli atleti sono stati trattati, ma anche per il fatto che erano lì a rappresentare l’Italia e lo sport.