I sicari non gli hanno lasciato scampo. Hanno puntato al volto, esplodendo tre colpi che lo hanno ucciso all’istante. E’ morto così ieri sera, 8 aprile, a San Severo (Foggia) Salvatore Lombardi, 30enne noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e spaccio di stupefacenti, ucciso mentre si trovava per strada da solo nei pressi di un bar e di un giardinetto pubblico. Sebbene non risulti che appartenesse a qualche clan locale, il suo omicidio potrebbe essere comunque collegato a un regolamento di conti nell’ambiente della droga. Sull’episodio indaga la Polizia di Stato, che sta visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e starebbe già valutando la posizione di una persona, che potrebbe essere coinvolta nel crimine.

Aggiornamento 9 aprile: per il delitto di Salvatore Lombardi è stato fermato un 17enne con l’accusa di omicidio volontario e porto illegale d’arma da fuoco. A quanto si apprende, il ragazzo dopo aver sparato avrebbe contattato la polizia per costituirsi. E’ figlio di un uomo rimasto ferito in un agguato compiuto il primo gennaio 2021 e deceduto un mese più tardi, ma il 17enne, interrogato dal pm del Tribunale di Bari avrebbe smentito di aver agito per vendetta. Pertanto, il pubblico ministero non gli ha contestato la premeditazione. La pistola utilizzata non è stata ancora trovata. Secondo una prima ricostruzione, il 17enne avrebbe dato appuntamento alla vittima in un bar per bere un caffè insieme e, all’uscita dal locale, avrebbe sparato sette colpi con una pistola calibro 7.65, 5 dei quali hanno colpito alla testa e al volto la vittima. Il ragazzo avrebbe detto di aver agito perché temeva per la sua vita.