I militari dell’Arma di San Severo hanno proceduto a un fermo nei confronti di un ragazzo di 21 anni in relazione alla rapina compiuta nel pomeriggio del 4 febbraio scorso a San Severo presso la tabaccheria Giancola di via Tiberio Solis. La rivendita in 4 anni ha subìto 6 rapine, tre negli ultimi otto mesi. Nell’ultima, tra l’ingresso e la fuga con la refurtiva di circa 1700 euro, il rapinatore ha impiegato 15 secondi, per giunta davanti ad alcuni clienti. Attraverso i sistemi di videosorveglianza è stato tracciato il percorso fatto dal rapinatore, prima e dopo la rapina. Il 21enne sarebbe arrivato in prossimità della tabaccheria vestito con abiti scuri, si è cambiato indossando pantaloni neri, una felpa e scarpe bianche; ha commesso il fatto ed è scappato subito dopo con la refurtiva.

In poche ore i carabinieri sono riusciti a individuare il presunto responsabile. Nelle vicinanze del colpo erano stati trovati un telefonino e i vestiti usati dal ragazzo poco prima di cambiarsi per commettere il reato, ma non c’era traccia di lui nelle sue ultime tre residenze.

Per scongiurare il pericolo di fuga è stato predisposto un massiccio dispiego di forze in campo presso la stazione ferroviaria, le fermate dell’autobus e alcune abitazioni. Durante la mattinata del 7 febbraio i carabinieri hanno fatto irruzione in un casolare del centro e sorpreso un ragazzo simile alla persona ripresa dalle telecamere di videosorveglianza; mentre in una busta c’erano i vestiti compatibili con quelli usati per la rapina e due biglietti ferroviari nominativi con destinazione nord Italia (uno con partenza 6 febbraio: la sera prima). È molto probabile che il presunto responsabile, a causa della massiccia presenza delle forze dell’ordine nei pressi della stazione ferroviaria, abbia rimandato la fuga. Il secondo biglietto, invece, riportava la data del 7 febbraio: giornata in cui è stato eseguito il fermo. Secondo gli inquirenti “una circostanza inequivocabile dell’intenzione del soggetto di far perdere le proprie tracce”.

Le evidenze investigative hanno indotto i militari a procedere d’urgenza a un fermo di indiziato di delitto, trasferendo il fermato presso la casa circondariale di Lucera. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dall’autorità giudiziaria il 10 febbraio e l’indagato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Procura generale.