Sarebbero frutto di menzogne della compagna, affetta da depressione, le accuse che hanno portato in carcere il 43enne residente in un comune del Basso Salento. Questo ha sostenuto l’uomo durante il lungo interrogatorio che si è tenuto il 21 febbraio davanti alla giudice Alessandra Sermarini. Sarebbe quindi lui la vera vittima della donna che, a causa di una forte depressione, avrebbe trascorso le sue giornate a letto, obbligandolo a prendersi cura della bambina, affetta da un lieve deficit cognitivo, e preparare i pasti. L’uomo ha indicato anche nomi e cognomi di persone che frequentavano la loro abitazione e che potrebbero smentire la versione della sua compagna. Ci sarebbero, inoltre, anche sms scambiati con la convivente che conforterebbero le sue dichiarazioni e che saranno valutati dagli inquirenti. La bambina 13enne, figlia della donna, avrebbe infine instaurato un sincero rapporto d’affetto con il compagno della madre, tanto da chiamarlo “papà”.