Una cittadella della sicurezza, un sistema di videosorveglianza all’avanguardia e il potenziamento degli organici delle forze di polizia. Questi i tre punti alla base del discorso pronunciato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in occasione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi a Foggia questa mattina, convocato a seguito degli otto attentati con esplosivo verificatisi nel solo mese di gennaio. Alla riunione hanno partecipato il procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho, i magistrati della DDA di Bari e della Procura di Foggia, il capo della polizia Lamberto Giannini, il commissario straordinario antiracket Giovanna Cagliostro e i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di Finanza. 

“Va dato un segnale alla popolazione, – ha detto la ministra – ognuno deve fare la propria parte per vincere questa partita. Riteniamo ci sia l’esigenza di una risposta strutturata per il contrasto al crimine. Ringrazio la magistratura per l’elevatissimo impegno che mette nelle proprie indagini. A dicembre del 2019 eravamo qui per lo stesso motivo, e in quell’occasione annunciammo che avremmo istituito la DIA a Foggia. La promessa è stata mantenuta. Quest’anno abbiamo ottenuto significativi risultati sul piano dell’attività repressiva nei confronti della criminalità organizzata. Lo Stato deve far sentire la propria presenza decisa e compatta, mettendo a disposizione degli organi preposti al controllo risorse aggiuntive. C’è difficoltà – ha aggiunto – a convincere le persone a denunciare. Il compito delle associazioni è anche quello di far capire alla gente che la denuncia aiuta lo Stato ad intervenire concretamente”.

Nel pomeriggio, poi, la ministra è stata ospite dell’Università di Foggia, dove ha dialogato con gli studenti dell’Ateneo: “Il motivo per cui sono qui è proprio per ribadire la presenza dello Stato in questo territorio. Insieme lavoreremo per combattere la Quarta Mafia. Siamo pronti a mettere in campo tutte le risorse a nostra disposizione, sia a livello sociale che a livello di forze di polizia. Il mio invito a voi studenti è quello di portare avanti i principi sani per la costruzione di una società più giusta, senza farvi abbindolare dalle tentazioni distorte del mondo criminale. Nella lotta a questa piaga le azioni di scuola, università ed associazioni sono fondamentali. E’ necessario, inoltre, che le varie componenti della repubblica si relazionino tra loro per sconfiggere un fenomeno radicato in tutta Italia. Da diverso tempo stiamo lavorando per eliminare caporalato e agromafie non solo in Puglia, ma ovunque. In questo senso, abbiamo avviato dei contatti con diversi Paesi per trovare delle soluzioni che possano portare benefici sia a noi che a loro”.