Si è concluso il processo sulla maxi-truffa all’Inps nell’ambito delle false assunzioni. L’epilogo ha portato a quattro condanne, ventinove assoluzioni in quanto “il fatto non sussiste” e cinque prescrizioni. Il giudizio è stato formulato ieri dal giudice Stefano Sernia che ha condannato: Cosimo Francesco Santoro, 61enne di Ugento, ad un anno e 10 mesi di reclusione, con una multa da 750 euro; Barbara Stheli, 59enne di Ugento, ad un anno e otto mesi, più 600 euro di multa; Umberto Rizzo, 65enne di Ugento e Alessandra Rizzello, 33enne di Tricase ad un anno e tre mesi di reclusione con 450 euro di multa a testa. A tutti gli altri imputati è stato invece riconosciuto il beneficio della sospensione della pena.

Erano settantuno le persone che gravitavano intorno all’inchiesta, con Nicola Ozza, 49enne di Ugento come centro di gravità. Ozza è stato accusato di aver messo mano ad assunzioni fittizie per beneficiare, insieme ai lavoratori, delle indennità di disoccupazione.
Il 18 febbraio 2019, attraverso l’avvocato Palamà, Ozza patteggiò per 3 anni e 6 mesi in seguito al maxi raggiro imbastito contro l’Inps. La sentenza inoltre obbligò la confisca parificata degli importi sottratti all’Inps, ma qualche mese fa venne rinviato a giudizio.
Nella richiesta trasmessa all’Inps per ricevere il Reddito di Cittadinanza, non aveva menzionato la condanna per truffa, che nel mentre era diventata definitiva. Insieme ad altri imputati concordarono il patteggiamento con condanne che vanno da otto mesi ad un anno e mezzo di reclusione.

Come detto erano 71 le persone finite nelle indagini, coaudivate dalla Guardia di Finanza di Casarano, della sostituta procuratrice Valeria Farina Valaor. Ad insospettire i finanzieri fu il cospicuo numero di assunzioni, inversamente proporzionale al volume di affari delle sette ditte in cui Ozza gestiva la contabilità, come emerge dall’analisi della documentazione che va dal 2010 al 2015; un esempio tra i tanti sono i trentacinque individui assunti in un piccolo autolavaggio.
Facevano parte della difesa, gli avvocati: Mario Coppola, Francesco Fasano, Marco Macagnino, Veronica Merico, Ezio Garzia, Roberto Bray, Marco Costantino, Giovanni Bellisario, Mascia Cavalera, Silvio Caroli e Giancarlo Sparascio, Davide Spiri, Carlo Scarcia, Enrico Gargiulo, Alberto Ghezzi.