Sinayogo Boubakar, il 30enne aggredito a Borgo La Rocca nella notte tra domenica e lunedì scorso, durante un agguato a mano armata, è ricoverato al Policlinico di Foggia per accertamenti.

L’uomo è stato ferito al volto e ad un occhio, i Carabinieri hanno recuperato sul posto dell’agguato tra le 5 e 6 cartucce di fucile. Sul movente gli investigatori ancora non si sbilanciano e mantengono aperte tutte le ipotesi. Non si esclude il movente razziale o anche quello della ritorsione.

Gli investigatori stanno anche verificando se ci possa essere un nesso tra l’agguato e il tentativo di furto di carburante avvenuto lo scorso fine settimana al Gran Ghetto: alcuni migranti erano infatti riuscire coglierli sul fatto e a far arrestare un pregiudicato foggiano coinvolto.

Sinayogo Boubakar, in Italia da almeno 5 anni, lavora stabilmente da qualche tempo in un’azienda agricola della zona di Apricena e risiede in un casolare di campagna a poche decine di metri dal Gran Ghetto. Gli altri in auto con lui durante l’agguato, un suo connazionale del Mali e un uomo proveniente dalla Costa D’Avorio, vivono invece nell’insediamento spontaneo.

Secondo la Flai Cgil di Foggia però, né Boubakar né gli altri due migranti rimasti coinvolti nell’agguato facevano parte del gruppo che ha sventato il tentato furto di carburante.