Derisi dal personale del resort perché una coppia gay. I due padovani, Marco Fiorenzato e Denis Caraman, hanno deciso di trascorrere il loro viaggio di nozze in Puglia, in prestigioso resort di Fasano.

I due, stando al loro racconto sul Mattino di Padova, sono stati vittime di un gesto omofobo durante una cena a bordo piscina. “Siamo stati derisi dal personale e lo chef ci ha disegnato con una salsa la forma di un pene nel piatto” sottolineano gli sposini che hanno deciso di denunciare il resort in cui si trovano.

Il presidente della Regione Puglia, una volta saputo dell’accaduto, ha contattato i due padovani e anche la struttura, come riferito dalla consigliera politica di Emiliano, Titti De Simone.

“Vedere un momento così romantico rovinato dall’ignoranza e dallo scherno altrui – commenta l’associazione pugliese Mixed LGBTI – è davvero squallido e mortificante”.

Sull’accaduto è arrivata la replica del resort:

“Cari amici, gentili ospiti,

siamo rimasti esterrefatti dinanzi ad un affermato caso di omofobia che sarebbe accaduto nel nostro albergo, noto in ambito nazionale ed internazionale per la sua assoluta apertura all’accoglienza, senza discriminazioni o preferenze di alcun tipo.
Ancor più esterrefatti lo siamo dopo anche aver svolto le dovute indagini ed aver accertato presso tutto il personale, che potrà confermarlo, che il caso raccontato è completamente falso.

Ci addolora fortemente non solo che le gravi false affermazioni arrechino un grave danno ad una struttura alberghiera che sfidando lo stato di grave crisi ha deciso ugualmente di aprire, per mantenere alta e di qualità la ricettività della nostra regione, oramai nota in tutto il mondo, ma che il falso motivo di immagine omofoba affermata si fondi proprio su quanto è totalmente opposto e contrario alla nostra mentalità ed alla nostra cultura. Peraltro, benché richiesta, nonostante oggi si fotografi e si immortali qualunque momento ed evento, nessuna foto di quanto affermato è stata fornita dai nostri due ospiti in questione, a conferma della totale falsità del fatto, mentre i due ospiti in questione hanno impiegato pochi minuti per farci giungere una richiesta di soggiorno gratuito, a conferma della strumentalità del tutto. Lavoriamo intensamente e instancabilmente da ormai 10 anni.

I nostri ospiti che conoscono e che hanno recensito il nostro modo di lavorare e che ha sempre elogiato il nostro staff per la loro professionalità, cordialità e discrezione, ed nostro personale, sono veramente offesi da un’accusa di questo tipo.
Dopo la nostra risposta, che ovviamente declinava la loro richiesta di risarcimento mediante rimborso di quanto pagato per il soggiorno, in quanto priva di fondamento, gli ospiti in questione hanno puntato all’attenzione mediatica che sfortunatamente, nel mondo contemporaneo sempre alla ricerca dello scoop, è stata concessa da alcuni media, che non si sono assicurati minimamente di verificare la fondatezza (anzi la infondatezza) della notizia.

Dopo aver capito di aver sollevato accuse molto forti nei nostri confronti senza ragione diversa da quella di conseguire un soggiorno gratis, gli ospiti in questione hanno “aggiornato” la recensione da cui è scaturito il tutto adducendo delle scuse da noi mai formulate e spiegando che tutto si sarebbe risolto al meglio e che adesso si trovano benissimo con noi.

Inoltre non risponde al vero che lo chef in questione sia stato licenziato o sospeso, né richiamato, essendo solo stato ascoltato dalla Direzione, unitamente al restante personale, nell’ambito delle indagini doverosamente svolte dalla Direzione e che hanno portato ad accertare la totale falsità delle affermazioni in questione, non avendo mai lo chef realizzato alcuna immagine omofoba su alcuno dei nostri piatti. Tanto da aver ricevuto notevoli apprezzamenti ed elogi dagli ospiti di cui trattasi, ascoltati da tutto il personale presente.

Non è sufficiente. Nel riservare ogni nostra azione in ogni sede per i gravi danni subiti e conseguenti alle false affermazioni di cui trattasi, chiediamo a tutti quelli che conoscono la nostra realtà, ed in primis alla nostra decennale clientela, di sfatare queste finte accuse e di combattere con noi questa falsità.

Con affetto.
La famiglia Canne Bianche.“

Il resort di Fasano ha anche sottolineato che proseguirà la questione per vie legali.