La discoteca Praja di Gallipoli torna al centro delle polemiche per gli assembramenti senza il rispetto delle misure anti-coronavirus. Dopo la denuncia sui social di Selvaggia Lucarelli adesso arriva anche l’esposto in Procura e alla Prefettura di Lecce da parte del Codacons che chiede la chiusura della discoteca.

L’associazione dei consumatori ha sottolineato la violazione delle misure basilari che devono essere rispettare per limitare il contagio da coronavirus. “Migliaia di giovani ballavano all’interno del locale attaccati l’uno all’altro, tutti rigorosamente senza mascherina e in totale sfregio delle regole sulla distanza minima” scrivono nella nota. Una situazione simile a quella registrata in altre discoteche del litorale pugliese, come l’Aranceto di Ostuni chiuso dalle Forze dell’Ordine per la violazione delle misure anti-covid.

“Un potenziale focolaio potrebbe far di nuovo esplodere l’allarme contagi nel nostro Paese. Chiediamo di avviare le indagini alla luce dei possibili reati contro la salute pubblica, come quello di epidemia colposa, accertando la responsabilità dei mancati controlli da parte sia del gestore del locale sia delle forze dell’ordine e disponendo la chiusura al pubblico del Praja poiché – è la tesi del Codacons – non è in grado di garantire il rispetto delle regole sul distanziamento sociale e sull’uso delle mascherine”.

Sulla questione e a difendere il locale, è intervenuto Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb-Fipe, il Sindacato italiano locali da ballo: “Ultimamente vedo il Codacons attento a denunciare gli assembramenti nelle discoteche, tra l’altro unici luoghi sicuri – sostiene Pasca – e molto poco attento agli assembramenti negli stabilimenti balneari, nei bar, nei ristoranti, nei centri commerciali o negli aerei, dei quali possiamo fornire ampia documentazione. Il presidente del Codacons può spiegare questo accanimento nei confronti del settore da me rappresentato?”.