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Pestato a sangue due volte nell’arco della stessa notte, ridotto in fin di vita perché gay. Cinque persone dovranno rispondere di tentato omicidio, si tratta d quattro turisti e uno di origine salentina, indagati per l’aggressione subita da un 43enne la notte del 10 agosto scorso, a Santa Cesarea Terme. Di buona famiglia, ex o attuali studenti dell’Università Cattolica di Milano, due dei cinque sono militanti di CasaPound.

Si tratta di E.S., 26enne di Trepuzzi, R.F. di 22 anni, del 23enne S.D.A, del 24enne C.B e di B.F., 20 anni, tutti milanesi, gli ultimi due militano nel movimento politico di estrema destra. Sono accusati in concorso di avere picchiato la vittima per la sua omosessualità, apostrofandolo al grido di «Frocio, ricchione» nel violentissimo pestaggio, durante il quale gli fu tirato l’orecchio talmente forte fino a staccarglielo, nonostante l’intervento di un passante a cui il 43enne chiese aiuto durante il primo pestaggio.

Quattro imputati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il quinto, E.S di Trepuzzi, ha invece raccontato di quanto successo al termine di una festa in un rinomato locale: uno del gruppo, in preda all’eccesso di alcol, al pari degli amici, decide di dormire due ore in macchina. Quando gli altri lo raggiungono, racconta E.S. trovano la vittima intenta a praticare un rapporto orale all’amico. Alla risposta sfrontata della vittima sarebbe scattata l’aggressione.

Secondo gli inquirenti la vittima avrebbe ricevuto prima un pugno sull’occhio sinistro, che lo ha fatto crollare; una volta a terra, mentre veniva ricoperto di insulti, una sequenza di calci e pugni, anche alla testa. Afferrato all’orecchio sinistro e trascinato per diversi metri, riesce in primo momento a scappare e chiede aiuto al passante, ma sarebbe stato raggiunto e ridotto in fin di vita.