foto di repertorio

Qualcuno ha già minacciato di presentare un esposto in Procura, affinché si faccia chiarezza su come viene gestito il trasporto dei pazienti dializzati nel territorio del Nord Barese; fosse vero quello che ci è stato raccontato, la magistratura avrebbe di che occuparsi. Le cose, a quanto pare, non vanno infatti come dovrebbero, ma sembra che pochi eletti stiano traendo grandi benefici a danno di molti.

Il problema è presto detto. Un paziente “dializzato”, ovvero che deve essere sottoposto a dialisi, necessita di un trasporto specifico, da e per il centro dove deve essere trattato. Per questo genere di trasferimento esistono diverse cooperative.

Data la possibilità di scelta, in teoria ognuno può affidarsi a chi preferisce. In teoria, perché in pratica sembra che qualcuno stia facendo un gioco non troppi limpido, avvalendosi dell’aiuto di qualcuno interno al sistema, che con una buona capacità di persuasione starebbe indirizzando l’utenza sempre verso gli stessi trasportatori.

“Questi li mette a disposizione la Asl” sarebbe il ritornello ripetuto ai nuovi ignari pazienti, quelli che ancora non sanno bene come funzione e che non sanno a chi rivolgersi. Di questi episodi esisterebbero anche alcune interessanti registrazioni.

L’Azienda Sanitaria Locale non fornisce alcunché: chi ha eseguito il trasporto presenta a fine mese il foglio con l’affidamento firmato dal paziente e quello rilasciato dal centro dialisi in cui sono riportate le sedute fatte, ottenendo il pagamento dei viaggi.