“In questi giorni ho ricevuto gli eredi, figli del compianto Martino Scialpi, i quali mi hanno rinnovato la massima fiducia nell’attività giudiziaria ed extra giudiziaria da me condotta in questi anni a partire dal 2013. Un motivo di grande orgoglio, nonché di privilegio, considerando il valore morale che oggi più che mai caratterizza il proseguimento della battaglia intrapresa in questi 38 anni da Martino Scialpi”.

A parlare è Guglielmo Boccia, l’avvocato del vincitore del 13 al totocalcio il primo novembre del 1981, mai pagato dal Coni, scomparso prematuramente il 7 giugno scorso.

“La novità importante  – scrive Boccia – è che anche sua figlia, l’vvocato Antonella Scialpi, interverrà negli atti giudiziari come codifensore, sia per una questione di carattere morale, perché è giusto che la controparte sappia che un membro della famiglia Scialpi continuerà l’opera unitamente alla mia persona e sia per un obbligo giuridico che adesso darà continuità all’azione intrapresa da Martino Scialpi, attraverso sua figlia. Una decisione che mi dà ulteriore forza e coraggio in questo percorso che ci attende”.

“Inoltre, gli eredi di Scialpi vogliono che il Coni, la Società di Sport e salute sappiano che non si arrenderanno mai – chiude – in quanto ritengono tali Istituzioni responsabili moralmente della morte del proprio padre, imputando il suo decesso al malessere provocato dalle continue ingiustizie subite in questi anni, solo per avere difeso – sempre riponendo massima fiducia nei magistrati e nella giustizia – un diritto acclarato, avendo in mano la schedina originale di quella fatidica vincita del 1981”.